FIORELLA CORTI
Cronaca

Collezione Salotti, incognita sulla destinazione

Viaggio tra le opere del maestro, ormai 'sfrattate' dalla casermetta San Martino sulle Mura

L’atelier del maestro Salotti sulle Mura di Lucca

Lucca, 17 dicembre 2015 - Sembrerebbe essere stata davvero l’ultima visita possibile al laboratorio museo dell’artista lucchese Giannetto Salotti in questa giornata di apertura straordinaria della casermetta San Martino sulle Mura di Lucca, habitat naturale della preziosa collezione. Di queste ore infatti la notizia della risposta negativa alla richiesta di proroga dello sfratto che avrebbe consentito ulteriori e più approfondite valutazioni, necessarie per evitare che il patrimonio artistico di Salotti venga definitivamente disperso e dimenticato. La vicenda intorno alle opere del Maestro e alla sfratto dal suo atelier, dopo il progetto di nuova assegnazione degli spazi sulle Mura decisa dal Comune di Lucca con la gestione dell’Opera delle Mura, è dolorosamente nota e segna una frattura destinata a lasciare un segno profondo.

Segnata non solo la storia di Lucca e dei suoi abitanti, di cui Salotti è stato ed è parte autorevole e indiscussa, ma anche la più allargata a variegata comunità artistica internazionale, i cui tanti appelli, mirati a una revisione dell’incompresa e drastica decisione, sembrano essere caduti nel vuoto.”Salotti è l’ultimo caposaldo della gloriosa e secolare tradizione di artisti sulle Mura di Lucca. Perso lui, perso ogni riferimento tangibile a questo prezioso passaggio storico.- spiega Franca Severini, appassionata curatrice della collezione e strenua sostenitrice della conservazione dell’atelier o, in ultima analisi, della ricerca di una sede cittadina adeguata al valore dell’artista - dovrebbe essere un onore dare il giusto riconoscimento al Maestro, le cui importanti opere sono visibili in molti angoli della città, a lui che è stato tra i fondatori del liceo Artistico locale e poi insegnante, riconosciuto come un grande innovatore, sempre alla ricerca della verità altre l’apparenza. Far scomparire questo immenso valore collettivo sarà un danno impossibile da quantificare e una decisione sorda al suo valore artistico, culturale e anche turistico”.

La figlia Ilaria accoglie i molti ospiti; tanti sono i giovani appassionati d’arte, gli esperti, i collezionisti, gli amici di lunga data dell’artista, tra cui il noto critico Luca Nannipieri, che ha curato il testo del primo catalogo di Giannetto Salotti.Tutti insieme si interrogano preoccupati sulla sorte della collezione, a bassa voce, quasi a non voler disturbare il Maestro. Sembra davvero di vederlo al lavoro tra quegli oggetti che parlano con forza di lui, di avvertirne il respiro nel momento esatto in cui il pensiero diviene armonia, poi forma, poi testamento sospeso da decifrare. Impossibile credere che tutto questo non sarà più visibile, che questo particolare taglio di luce che entra dalle finestre non potrà più illuminare e dare la giusta profondità a quelle straordinarie opere che sembrano chiedere di non essere disturbate, ma soltanto ammirate. In attesa dei successivi sviluppi di questa triste vicenda, per chi fosse interessato alle opere del maestro Giannetto Salotti, si segnala la particolare selezione 'Supplemento d'anima' sempre curata da Franca Severini, in mostra a Palazzo Bernardini, nella sede lucchese di Confindustria.