
L’assessore regionale alla sanità Simone Bezzini al convegno di Palazzo Ducale (Alcide)
“E’ inutile nascondere la polvere sotto il tappeto – sono state le prime parole dell’assessore regionale alla sanità Simone Bezzini interventuto al convegno di Palazzo Ducale –. Il sistema sanitario sta attraversando una fase terribilmente difficile, forse la più difficile in assolute. Serve forza politica e istituzionale per far sì che la rabbia dei cittadini non si traduca in rassegnazione e disaffezione“. Nessun tergiversare, dunque nell’evento promosso dalla consigliera regionale del Pd Valentina Mercanti a cui sono intervenuti il presidente dlela Provincia Marcello Pierucci e il responsabile sanità per il Pd territoriale, Alessandro Tambellini, di fronte a una folta platea.
Le cause del tilt secondo Bezzini sono di varia natura, t5ra cui il cambiamento della cambiando la struttura demografica del nostro Paese. “La speranza di vita è in media intorno agli 83-85 anni e in più i nuovi farmaci consentono di cronicizzare malattie che una volta sarebbero state terminali: questo vuol dire screening e cure costosissime che creano un oggettivo sovrappiù di pressione sul sistema“. “In più – ha spiegato Bezzini – esistono difficoltà a adottare politiche estensive dei finanziamenti. Si creano così le condizioni della tempesta perfetta“. La cura? Parte dalla prevenzione come aveva avuto modo di sottolinare anche l’ex sindaco Tambellini.
“Occorre dedicare alla prevenzione un investimento da fare nella comunità per promuovere stili di vita, attività fisica, evitare eccessi ecc, e poi anche nella sanità con le campagne di screening e vaccini. E poi – ha aggiunto l’assessore regionale Bezzini – bisgona far siì che l’ospedale sia il luogo dove si tratta l’acuzie. E che una volta usciti da quella fase la persona viene presa per mano per gestire il percorso successivo, e non lasciata da sola nella corsa a ostacoli del servizio sanitario nazionale. In una parola serve l’organizzazione del territorio, una delle sfide più grandi. In questo gioca un ruolo essenziale il lavoro di squadra mirato all’effettiva presa in carico del paziente anche attraverso le Case di Comunità“.
L’alleato, troppo spesso trascurato, è la tecnologia digitale. “Stiamo lavorando allo sviluppo del fascicolo unico, e tutte le Asl devono lavorare in rete“. Nonostante tutto gli indicatori ci premiano. “A livello di assistenza e di esiti la nostra regionale ha un indice di valutazione, espresso dal Ministero della Salute, tra i più alti in italia e questo è un dato significativo che ci deve gratificare ma anche spronare a fare meglio“.
Un’analisi completa, luci e ombre, per uscire da un tunnel che altrimenti – come ha spiegato Bezzini – rischia di spigere verso il privato. Un aspetto su cui si è voluto soffermare anche Tambellini. “A livello europeo le cose stanno diversamente ma nel nostro Paese la politica dei tagli alla sanità produce il tilt che fa scivolare verso il privato – ha detto –. In più c’è un dato che deve far riflettere. Un’altissima percentuale di accessi al pronto soccorso sono impropri. E meno male che abbiamo il San Luca, lo abbiamo visto durante il Covid cosa è stato. Ma dopo l’intensità di cura cosa c’è? Come si assicura la continuità di assistenza al paziente?“. Spunti che hanno stimolato anche diverse domande del pubblico.
“Incontrarsi – è stata la riflessione conclusiva della consigliera Valentina Mercanti che ha organizzato il convegno –, programmare una visione comune, parlarsi è la strada da seguire per progettare politiche sanitarie che siano rispondenti ai bisogni dei cittadini”.
Laura Sartini