Fa discutere la decisione del Comune di Lucca di non rinnovare il finanziamento per il Contributo Affitti. Stefano Cristiano (Sunia Cgil), Giliberto Nella (Sicet Cisl) e Giorgio Bertelli (Uniat Uil) replicano alla conferenza stampa tenuta dal sindaco Mario Pardini e dall’Assessore al sociale Giovanni Minniti.
"Il “Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione” – precisano i sindacati – è previsto dall’articolo 11 della legge 431/98. Non si tratta quindi di un “contributo straordinario nato e finanziato dai governi durante il Covid” (quando fu aggiunto un contributo straordinario), ma di un intervento strutturale. L’entità di tale finanziamento è quindi una scelta tutta politica della quale i governi si assumono annualmente la piena responsabilità. In questo senso negli ultimi due anni il taglio totale del fondo è stato operato dal governo nazionale mentre Regioni e Comuni hanno tentato di rispondere aumentando il proprio contributo".
"I contributi erogati dai Comuni attraverso le commissioni tecniche già esistono e si affiancano ai contributi erogati grazie al Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione. Facciamo inoltre notare che lo strumento del “bando” garantisce proprio che le risorse non siano distribuite “a pioggia” ma in virtù di criteri oggettivi e verificabili da tutti. Apprendiamo con soddisfazione la volontà dell’amministrazione comunale di destinare 600.000 euro per il recupero degli immobili ERP di risulta. Non comprendiamo però come tale scelta possa essere messa in contrapposizione con il contributo affitti sia perché si rivolge ad una fascia di popolazione spesso non sovrapponibile, sia perché i lavori di manutenzione ricadono sotto il capitolo degli investimenti mentre il contributo affitti viene erogato con fondi vincolati e di spesa corrente".
"L’amministrazione poi ritorna sul fatto che “Qualsiasi nucleo familiare che ha a disposizione risorse limitate preferisce infatti investirle in una casa di proprietà da utilizzare, piuttosto che destinarle in affitti” ignorando forse che chiunque disponga di “risorse limitate” difficilmente avrà accesso a un mutuo e che se un giovane al di sotto dei 40 anni voleva comprare una casa investendo fino al 30% del proprio reddito se nel 1986 avrebbe impiegato in media 18,8 anni oggi sfonda abbondantemente i 30".
"Dal 2018 al 2023 il prezzo medio al mq degli affitti nella provincia di Lucca è aumentato del 19% (l’aumento percentuale più alto della Regione). In Toscana l’incidenza degli affitti sui redditi delle famiglie ha ormai raggiunto il 21,9% al quale si aggiunge l’incidenza delle utenze che supera il 25% nel 7,1% dei casi (solo nel 2019 era solo nel 1,1% dei casi)".
A. Fal.