FABRIZIO VINCENTI
Cronaca

Comune, scoppia il caso Minniti. Sociale nel mirino: la Lega lo scarica

L’assessore rischia il posto in giunta per l’ok al progetto da 24 posti letto ad Antraccoli. Il sindaco non sapeva

L’assessore comunale alla Sicurezza e al Sociale, Giovanni Minniti è al centro di una. bufera politica interna alla maggioranza; anche il suo partito, la Lega, non sembra difenderlo (foto Alcide)

L’assessore comunale alla Sicurezza e al Sociale, Giovanni Minniti è al centro di una. bufera politica interna alla maggioranza; anche il suo partito, la Lega, non sembra difenderlo (foto Alcide)

La tempesta, dopo il giro di boa di metà mandato. E’ Giovanni Minniti, assessore alla Sicurezza e al Sociale, a infrangersi sugli scogli. L’ex vice sindaco (lo è stato sino all’autunno scorso) è finito nella bufera per una determina dirigenziale legata a una convenzione con la Misericordia di Lucca per l’accoglienza temporanea di persone in difficoltà da piazzare nella casa di corte di via Paladini, ad Antraccoli. Proprio dove l’estate scorsa si giocò un’importante battaglia contro l’inserimento nello stabile di alcune decine di richiedenti asilo a cui si opposero duramente tutti gli abitanti della zona. Un centro che sarebbe stato gestito dalla Misericordia di Lucca che aveva già preso in affitto lo stabile. Dopo una lunga trattativa, il Comune, con tutto il centrodestra compatto contro questa soluzione, trovò un nuovo accordo, con la fattiva collaborazione della Prefettura, perché la casa di corte venisse destinata a ospitare un numero decisamente inferiore di persone, peraltro in emergenza abitativa.

Nei giorni scorsi, il servizio Sociale del Comune ha firmato una convenzione proprio con la Misericordia, ma, a quel punto, per i termini dell’accordo, è scoppiata la bomba politica che ha finito per investire direttamente il titolare del settore. La convenzione della durata di un anno per questa sorta di bed and breakfast sociale (da sviluppare in due sedi oltre a Antraccoli a Segromigno in Monte, a Capannori) ha fatto saltare sulle sedie numerosi esponenti della maggioranza. In essa, infatti, si sottolinea come l’importo complessivo messo a disposizione della Misericordia per il servizio a titolo di rimborso spese sia pari a 230mila euro (circa 60mila del Comune il resto della Conferenza zonale). Di più: nella sede di Antraccoli si ipotizza una capienza massima di 24 persone, un numero, dati gli spazi ristretti davvero molto elevato per accogliere "per la durata temporale indicata dal Servizio Sociale Professionale inviante, persone/nuclei senza dimora/in condizione di grave deprivazione materiale/in situazione di emergenza abitativa e grave marginalità presenti sul territorio della Piana".

In pratica, tolti i richiedenti asilo, nella piccola corte di Antraccoli si pensa di inserire un numero comunque elevato di persone con evidenti problematiche. E proprio sul numero contenuto era stata invece trovata la soluzione nell’ottobre scorso. Minniti ha obiettato che il numero massimo era solo totale, ma la frittata era ormai fatta. A maggior ragione, per il fatto che a Palazzo Orsetti, informalmente, si fa sapere che il sindaco era all’oscuro dei termini di questo accordo. E ora il provvedimento potrebbe anche essere ritirato.

E negli ambienti comunali qualche perplessità l’ha sollevata anche la nomina a responsabile del procedimento di Aldo Intaschi del Sociale: nella determina firmata dal dirigente Lino Paoli viene ritenuto da quest’ultimo "a seguito di accertamento personale, non si trova in conflitto di interesse, anche potenziale, ai sensi dell’art. 6 bis della L. n. 241/1990, nei confronti dei destinatari del presente atto". Intaschi oltre che essere un importante esponente della Misericordia nella Versilia, è anche tesoriere nazionale nonché membro del consiglio nazionale della Misericordie d’Italia, di cui, naturalmente, fa parte anche la Misericordia di Lucca.

Di fronte a un quadro di questo genere, è scattata la rivolta. Il primo a parlare senza mezzi termini è stato il consigliere regionale della Lega Massimiliano Baldini, che nell’estate scorsa si era speso contro il progetto inizialee. Baldini ha chiesto pubblicamente spiegazioni all’assessore del suo stesso partito, di fatto scaricandolo. Ma dentro la Lega l’opposizione a Minniti, ritenuto inadeguato, va avanti da mesi con lo stesso gruppo consiliare che ritiene insufficiente la sua azione come assessore alla sicurezza, troppo in continuità quella al sociale ("Se ci fosse stata Ilaria Vietina, sarebbe stato lo stesso", dice un esponente della maggioranza). Per non parlare dell’insufficiente dialogo proprio con il gruppo stesso. Ieri sera si è tenuta una riunione politica di maggioranza dove Minniti ha cercato di spiegare la propria posizione. Ma i consiglieri della Lega, a sorpresa, hanno clamorosamente disertato il vertice. Il vulcano sembra dunque pronto a esplodere.

Fabrizio Vincenti