’Concerto’ per Puccini. Successo di Boni e Quarta

Teatro gremito e tanti applausi per l’attore e il musicista che hanno omaggiato il Maestro nello spettacolo realizzato da Lucca Comics e Teatro del Giglio.

’Concerto’ per Puccini. Successo di Boni e Quarta

Quarta e Boni ai lati opposti del palco con lo sfondo delle opere di Amano

Grande successo per lo spettacolo “Concerto a due per Puccini“, andato in scena mercoledì sera al Teatro del Giglio, a chiusura della prima giornata di Lucca Comics & Games. Il legame del Maestro con l’edizione di quest’anno, sancito dai tre poster di eroine pucciniane realizzati dal sensei Yoshitaka Amano, è stato completato da questo lavoro, frutto della collaborazione tra LC&G e il Teatro del Giglio e scritto dal drammaturgo Francesco Niccolini.

Sul palco il musicista Alessandro Quarta e l’attore Alessio Boni a raccontare Puccini: la sua vita, le sue opere, i suoi vizi e le sue virtù. Niente che non si sapesse, ovviamente, ma la differenza sta nel come la storia è stata proposta. Il monologo di Boni è stato accompagnato, sottolineato, rafforzato, enfatizzato quando occorreva, dal piano di Quarta, delicato o energico all’occorrenza, con un’interpretazione anche “fisica“ delle note pucciniane davvero di grande efficacia e gratificate dagli applausi del teatro.

Solo alla fine, Quarta ha imbracciato l’amato violino per suonare un “Nessun dorma“ da brividi. Come quelli suscitati da un convincente e straordinario Alessio Boni, in grado di passare dal sor Giacomo a Giulio Ricordi, da Illica ai recensori stroncatori snob con la facilità e la versatilità del grande attore, anche commuovendosi autenticamente, senza nasconderlo. Potente, drammatico, leggero, divertente come lui sa fare.

Quasi 100 minuti di atto unico volati via senza accorgersene, senza la minima tentazione di sbirciare l’orologio, anzi. I lunghi applausi finali davvero non sono di maniera e cercano di far dimenticare che l’incanto è finito. E giustamente viene chiamato anche Niccolini a raccogliere la sua parte per un testo e una costruzione dello spettacolo che è originale senza esserlo veramente e che mette alla pari musica e parole. E una serie di “Viva Puccini“ invocati da Boni e rilanciati ad hoc da voci sparse in teatro congedano un foltissimo pubblico soddisfatto e, se si può azzardare, felice.

Dopo aver doverosamente ricordato che alle spalle del palco si sono susseguite le immagini disegnate da Amano, l’ultima citazione è per Francesco Rispoli, direttore di scena che, eccezionalmente, veste con buona somiglianza, nel finale di spettacolo, i panni del Maestro.

Paolo Ceragioli