Il Comune ha voluto dedicare un consiglio straordinario per commemorare le vittime delle foibe. Dopo un intervento della presidente del Consiglio Gigliola Biagini e quello di Sara D’Ambrosio in rappresentanza della Provincia, ha preso la parola lo storico Luciano Luciani. Poi spazio alla testimonianza diretta con Roberto Cadonici, figlio di Giuseppe Cadonici, esule istriano, che ha ricostruito la vita del padre. Giuseppe Cadonici, carabiniere e partigiano, è il più grande dei maschi della famiglia. Nel 1935 viene assegnato alla Legione di Trieste. L’occupazione tedesca, la mancanza di ordini e la conseguente impossibilità di garantire il servizio, lo convincono a rientrare a casa, a Lappato. Giuseppe si presenta presso la Legione di Lucca a cui viene assegnato per un breve periodo. Nel dicembre 1943 viene poi assegnato al Comando Carabinieri di Trieste. Il 30 aprile 1945 i primi reparti dell’esercito di Tito entrano a Trieste e insediano i propri poteri. Inizia un periodo compreso tra i primi giorni di maggio e il 9 giugno 1945, data della definizione del confine italo-jugoslavo lungo la cosiddetta linea Morgan, durante il quale migliaia di italiani prelevati dalle loro abitazioni sono deportati nei campi di internamento slavi o “infoibati“. Giuseppe fu infoibato. Gettato vivo nel crepaccio, riportò numerose escoriazioni e traumi, ma riuscì a salvarsi.
Ma. Ste.