REDAZIONE LUCCA

Consorzio, investiti oltre 31 milioni ”Ma potrebbero non bastare”

Il presidente Ridolfi fa il punto sulle ingenti somme per fronteggiare il rischio idrogeologico

Una somma enorme per gli investimenti di messa in sicurezza rispetto al rischio idrogeologico. Si parla di oltre 31 milioni di euro e a fornire dati e interventi è il presidente del Consorzio Toscana nord, Ismaele Ridolfi. Il quale avverte: "Si tratta di una cifra che può anche non bastare con eventi eccezionali, adesso è la società intera che deve assumere la questione dell’emergenza climatica come priorità".

Da tempo la questione affiora dalle parole di Ridolfi in maniera costante. Non a caso parla di questione climatica nel suo insieme e non di casi isolati legati al maltempo. Dopo gli eventi che hanno colpito la Toscana centrale, Ridolfi fa il punto. "Non esiste una messa in sicurezza completa – avverte – serve una rivoluzione culturale; gli interventi fatti sui principali corsi d’acqua e sul reticolo idraulico minore sono serviti a limitare l’impatto della violenta ondata di maltempo che ha colpito anche i nostri territori, abbiamo però il dovere tecnico e morale, prima che politico, di affermare senza timori che non esiste la messa in sicurezza assoluta". Un dato di fatto.

"Di fronte alle piogge che hanno inondato le province di Livorno, Pisa, Pistoia e Prato – prosegue Ridolfi – il pericolo di esondazioni e allagamenti sarebbe stato altissimo anche da noi; la verità è che possiamo solo ridurre il rischio e per farlo serve uno sforzo collettivo: bisogna cambiare mentalità, investire sulla prevenzione, ridurre il cemento sul suolo, stombare fossi e canali, restituire alla natura i suoi spazi". Parole nette, sapendo che il cambio di paradigma bussa prepotentemente alla porta.

Va avanti il presidente: "Sono cadute piogge intense anche sui comuni su cui opera il Consorzio di Bonifica Toscana Nord, oltre i valori di guardia ma non come altrove; ci sono state piene straordinarie dei fiumi più grandi, come il Magra e il Serchio, il reticolo minore ha sofferto delle ondate di piena ma hanno retto l’urto delle piogge: è la dimostrazione che i lavori fatti in questi anni dal Consorzio e dalla Regione Toscana sono stati in grado di ridurre il rischio idraulico". Ed ecco che la cifra di 31 milioni, rappresenta le opere messe in cantiere e lavori realizzati la somma totale degli investimenti effettuati e previsti. Agli interventi previsti (ne parliamo in questa pagina) vanno aggiunte le progettazioni in corso o in attesa di ulteriori finanziamenti che valgono altri 15 milioni di investimenti".

Senza dimenticare le somme destinate all’ordinaria manutenzione – ricorda Ridolfi – e quelle per gli interventi in emergenza come le attività che sono continuate in maniera incessante nel mese di novembre per rimuovere alberi crollati, sponde franate, smottamenti dei versanti e cedimenti". Per il presidente del Consorzio, inoltre, "ci vogliono risorse ingenti per la difesa del suolo, certo non tagliarle come ha fato il Governo sul Pnrr: la promessa di altre fonti di finanziamento per ora resta soltanto tale. E’ obbligatorio per le istituzioni rileggere e ridefinire gli strumenti urbanistici con una programmazione che punti a ridurre a zero il consumo di suolo". La proposta è "naturalizzare di nuovo i corsi d’acqua e restituirgli lo spazio che gli abbiamo sottratto per farli respirare e defluire come impone la natura, togliere tubi, tombature e ogni altro ostacolo al deflusso, allargare i ponti e gli argini per garantire maggiore sicurezza". E poi, dice Ridolfi, "meno burocrazia e procedure più snelle per i lavori utili a mitigare il rischio idrogeologico".

Maurizio Guccione