FABRIZIO VINCENTI
Cronaca

Corte dei Conti striglia il Comune. Irregolarità riscontrate nei bilanci dell’amministrazione Tambellini

Rilievi sull’affidamento in concessione della gestione delle aree comunali di sosta a pagamento a uso pubblico

Rilievi sull’affidamento in concessione della gestione delle aree comunali di sosta a pagamento a uso pubblico

Rilievi sull’affidamento in concessione della gestione delle aree comunali di sosta a pagamento a uso pubblico

Il Comune di Lucca, all’epoca guidato dall’amministrazione Tambellini, finisce ancora una volta dietro la lavagna per la modalità con cui ha utilizzato alcune voci di entrata. A censurare il comportamento del Comune per quanto riguardo la gestione degli anni 2020 e 2021 è la Corte dei Conti nella sua sezione regionale della Toscana.

L’organismo lo scorso 13 febbraio ha rilevato dall’esame dei rendiconti dei due esercizi una serie di irregolarità. Della vicenda si è occupato anche Il Sole 24 Ore che nei giorni scorsi ha dedicato un approfondimento alla questione relativa l’affidamento in concessione del servizio di gestione delle aree comunali di sosta a pagamento a uso pubblico.

La Corte ha ribadito che nel caso in cui la tariffa sia riscossa direttamente dalla società concessionaria (allora era Metro) con la previsione di versare all’ente comunale un canone annuale, non cambia la natura dell’entrata: resta un provento pagato per la resa di un servizio che la legge impone di destinare alle finalità indicate dal articolo 7, comma 7, del Codice della strada. Dunque i soldi incassati dovevano esser destinati solo a un certo tipo di utilizzo, ovvero "alla installazione, costruzione e gestione di parcheggi in superficie, sopraelevati o sotterranei, e al loro nonché a interventi per il finanziamento del trasporto pubblico locale e per migliorare la mobilità urbana".

La ragioneria del Comune invece non aveva adottato il vincolo su quel tipo di entrate, destinandole dunque ad altre voci di spesa in modo ritenuto improprio dalla Corte. Ma nella sentenza sono numerosi i rilievi mossi. Per l’esercizio 2020 è stata rilevata "la non corretta determinazione della componente vincolata, con la conseguente riduzione dell’avanzo di amministrazione (quota disponibile positiva) rispetto all’importo accertato dall’Ente. L’istruttoria e la successiva fase del contraddittorio hanno condotto alla ridefinizione della quota vincolata, con l’incremento di 541.823,69 euro rispetto al risultato accertato nel rendiconto di gestione. Per pari importo è stato ridotto l’avanzo di amministrazione, che passa da 7.976.361,82 euro a 7.434.538,12 euro".

Sull’esercizio 2021 è stata rilevata "la non corretta determinazione della componente accantonata e vincolata, con la conseguente emersione di un saldo positivo della parte disponibile inferiore rispetto all’avanzo accertato nel rendiconto di gestione. L’istruttoria ha condotto alla ridefinizione della quota accantonata per le perdite delle società partecipate (con un incremento di 71.620,62 euro) e della quota vincolata (incrementata di 681.504,89 euro, tenendo conto anche degli effetti a cascata conseguenti ai maggiori vincoli dell’esercizio 2020 e dell’esito del contraddittorio). Conseguentemente si è evidenziato un avanzo di amministrazione pari a 7.946.747,36 euro, a fronte dell’importo di 8.699.872,87 euro accertato con il rendiconto di gestione 2021 (-753.125,51 euro)".

In relazione ai maggiori vincoli accertati al termine dell’esercizio 2021, il Comune - nel primo documento contabile utile - dovrà "adottare interventi idonei ad assicurare il superamento delle irregolarità rilevate e degli effetti da queste eventualmente prodotti nei successivi esercizi". Quella dei proventi contravvenzionali e dei proventi da parcheggi a pagamento erano state oggetto, già nel precedente ciclo dei controlli, di specifiche segnalazioni, rispetto alla quale il Comune aveva assunto l’impegno di adottare gli opportuni interventi.

"La Sezione, considerato il permanere delle stesse irregolarità sui rendiconti 2020 e 2021 – si legge nel dispositivo – non può non stigmatizzare l’atteggiamento poco scrupoloso dell’Ente rispetto all’esigenza di conformare la programmazione del bilancio e la conseguente attività gestionale ai vincoli stabiliti dall’ordinamento nonché alle statuizioni contenute nelle pronunce di questa Corte". Per il futuro, il Comune è stato richiamato ad assicurare il pieno rispetto del principio contabile in relazione all’imputazione dei maggiori accertamenti di entrate da sanzioni per violazione del Codice della strada, e ad assicurare il pieno rispetto della finalizzazione di spesa stabilita per legge in relazione ai proventi da parcheggio a pagamento.

Fabrizio Vincenti