REDAZIONE LUCCA

Così nacque il mito di Forte dei Marmi

Giorgio Giannelli nel suo ultimo libro racconta i personaggi che trasformarono un borgo di pescatori in un luogo di vacanze d’eccellenza

"Il Forte nacque così". Come? Ce lo spiega Giorgio Giannelli, giornalista e scrittore, ormai con l’esperienza di un novantacinquenne, ma con il vigore di un ragazzo che con la sua ultima fatica letteraria ci regala un vero dizionario della memoria dove albergano tanti nomi celebri, ieri ma anche oggi e in tutta Europa, e che sulla spiaggia, allora semideserta, del Forte trovarono ispirazione, e voglia di confrontarsi e ritrovarsi. Da Carlo Vanzetti in poi, sfogliando l’ultima fatica di Giannelli, si entra in effetti in una galleria di personaggi memorabili e importanti: da Adolf von Hildebrand a Arnold Böcklin, da George Baltus Werner von Siemens, da Isolde Kurz a Hans Cornelius e tantissimi altri di cui si narrano i soggiorni fortemarmini, le loro ville, le loro amicizie. Ne esce così un quadro di quello che fu davvero il Forte degli inizi.

Un paese quello di quegli anni, descritto benissimo, per quanto riguarda i fortemarmini anche da Riccardo Bacchelli - nel suo "Il fiore della Miurabilis". Giannelli scrive oggi l’altra metà della storia del paese, quella di un folto gruppo di artisti, scultori, pittori, scienziati, poeti e letterati che fecero crescere questo piccolo e povero borgo di pescatori in quella località che oggi tutto conoscono.

Tanti gli aneddoti e le storie raccontate nel libro. Un esempio? Quello di Carlo Vanzetti medico fiorentino - come scrive Giannelli – che ebbe il merito di dirottare qui al Forte questi personaggi. Già primario di Santa Maria Nuova a Firenze, straordinario chirurgo dalle tecniche innovative, a cui ricorse perfino il Vate per i postumi di un duello, proprio Vanzetti divenne una sorta di pifferaio magico allorquando arrivò al Forte assieme all’amico Edgar Kurz, vi si stabilì facendosi casa sul viale Morin, e qui divenne il profeta dell’elioterapia, che in quegli anni fece diventare insospettatamente il Forte come il paradiso terrestre degli intellettuali libertari e naturisti di mezza Europa. Un vero ‘influencer ante litteram’, capace di far arrivare qui i suoi pazienti più celebri e con un bellissimo rovescio della medaglia. Vanzetti volle anche spendere la sua vita a curare i fortemarmini. Si era così innamorato del paese e dei suoi ruvidi quanto poveri abitanti che fino alla morte si mise a curarli gratuitamente, e umile quale era sempre stato, volle essere sepolto in questo stesso paese, nel campo comune.