
Il 20 marzo in tribunale la sentenza per Moriconi, Bini, Ottaviani e Castelli
Sono arrivate le richieste del pm al processo per il crac della As Lucchese Libertas 1905 dichiarata fallita nel giugno 2019, che vede imputati quattro ex amministratori rossoneri: i lucchesi Carlo Bini, di 79 anni e Arnaldo Moriconi (foto) di 80 anni e i romani Aldo Castelli, di 65 e Umberto Ottaviani, di 73, subentrati in società dal dicembre 2018. Per Moriconi il pm Antonio Mariotti ha chiesto una condanna a 2 anni di reclusione, ritenendo parzialmente attenuata la sua posizione in seguito al pagamento di circa 800mila euro al Tribunale delle Imprese. Per Carlo Bini chiesta una condanna a 2 anni, riconoscendolo estraneo ad alcune contestazioni. Stessa richiesta anche per Umberto Ottaviani. Infine, il pm ha chiesto l’assoluzione da tutte le accuse per Aldo Castelli.
I reati contestati in concorso a tutti erano quelli di bancarotta fraudolenta e bancarotta semplice, legati a varie specifiche contestazioni. Tutti erano accusati di aver distratto somme di denaro sottraendole ai creditori fallimentari. In particolare gli incassi delle partite di calcio al Porta Elisa dal 20 gennaio al 17 febbraio 2019, per 23.800 euro e il contante di cassa risultante al 30 marzo 2019, pari a 48.900 euro.
Contestata poi la bancarotta semplice in concorso, per aver aggravato il dissesto della società rossonera astenendosi dal dichiarare il fallimento nonostante le gravi perdite riportate dal 2015 al 2018 (3 milioni e 241mila euro) comportanti la perdita del capitale sociale. Alla fine il dissesto della società era risultato aggravato per 1 milione e 600mila euro. A Carlo Bini in qualità di amministratore della società rossonera e ad Arnaldo Moriconi come amministratore di fatto erano inoltre contestati i pagamenti a favore della “Telnet Systems Srl“, riconducibile per gli inquirenti alla famiglia Moriconi, per 112.240 euro, dopo il 30 novembre 2018: un sistema di videosorveglianza, realizzato nel 2014. All’imprenditore romano Umberto Ottaviani e allo stesso Moriconi erano anche contestati tre pagamenti di fatture a ridosso del crac.
Queste le richieste del pm: adesso la parola passa ai giudici del collegio che hanno rinviato il processo al 20 marzo per la sentenza.
P.Pac.