L’eliminazione del reddito di cittadinanza ha influito. Ma anche in precedenza l’aumento delle presenze alla Mensa della Solidarietà di Segromigno, a Capannori, era stato esponenziale. Persone che in poco tempo hanno perduto certezze economiche e di altro genere. Singoli, separati, famiglie intere. Ormai un servizio sociale che ha battuto il record di presenze anche durante il periodo estivo, solitamente dedicato alle ferie e, di conseguenza, più blando.
"Domenica scorsa il gruppo di turno ha cucinato 105 pasti completi con pasta al pomodoro, pollo con contorni vari, insalata, fagioli al sugo o con il tonno per chi non gradiva la carne, pane, dolci vari e cocomero - spiega Paolo Cecchini, uno degli organizzatori dell’iniziativa - , cerchiamo sempre di prevedere quanti ospiti verranno a chiedere aiuto nei locali parrocchiali che Caritas Diocesana Lucca ci mette a disposizione ogni giorno. Cerchiamo di basarci sul numero dei presenti della settimana".
"La Mensa della Solidarietà di Segromigno in Monte opera solo la domenica - prosegue - , ma la refezione è presente ogni giorno grazie ai molti volontari di altre parrocchie. Ad esempio, durante questa settimana la Mensa della solidarietà della Parrocchia di Marlia ha distribuito anche 117 pasti. Molti sono in difficoltà e uno dei modi che hanno per cercare aiuto è quello di rivolgersi a questa struttura".
"Da tempo - continua - abbiamo visto che il numero delle richieste è in ascesa e cerchiamo di prepararci ad accogliere tutti. A volte ci viene chiesto se tutti i nostri ospiti hanno davvero bisogno di aiuto. Ci viene chiesto di controllare, ma la risposta è sempre questa: ma quanto deve sentirsi “povera“ una persona per rivolgersi a noi? La povertà non è solo quella economica. Abbiamo ospiti che sono carenti di affetto, mancanza di parenti e di una famiglia, qui - conclude Cecchini - trovano sempre qualcuno pronto ad ascoltare e ad accogliere, sempre senza fare domande o richieste burocratiche. Grazie di cuore a tutti i benefattori che ogni settimana ci aiutano donandoci tutto quanto è necessario per preparare la cena a così tante persone". Dunque un progetto lodevole che sta aiutando concretamente molta gente.
Perché poi ci sono anche nuclei familiari con bambini a cui non si va a chiedere l’Isee. I volontari ruotano, anche se ne servirebbero di più. In ogni caso un modello che funziona.
Massimo Stefanini