Da quarantasei anni il centro La Piana è la cassaforte botanica della Garfagnana

Da 46 anni, l'Unione Comuni Garfagnana conserva più di 500 piante in una banca regionale del germoplasma a Camporgiano. Con un investimento di 21mila euro, si garantirà la conservazione del patrimonio genetico vegetale e la tutela della biodiversità.

Da 46 anni, in pratica dal 1977, il Centro “La Piana“ nei pressi di Camporgiano, un imponente vivaio agricolo-forestale, realizzato a sua volta nel 1957, dal Corpo Forestale dello Stato, è l’archivio-cassaforte dell’Unione Comuni Garfagnana, al cui interno ospita l’unica delle Banche regionali del germoplasma in provincia di Lucca. Qui l’Ente garfagnino conserva più di 500 piante, 188 varietà fruttifere, di cui 26 attualmente iscritte (sei della specie ciliegio, melo, pero, susine, fico, prugna), 28 in fase di iscrizione e 37 varietà orticole tra pomodori, fagioli, mais e molte altre.

Il Centro “La Piana“ è un vero e proprio fiore all’occhiello dell’Ente che è l’unico ad avere una banca attiva ed aperta sul territorio con spazi di confronto e di informazione, più attività di divulgazione e promozione. "La recente importante convenzione biennale sottoscritta tra Unione Comuni Garfagnana e Terre Regionali Toscane - commenta il presidente dell’Unione Comuni Garfagnana, Andrea Tagliasacchi - permette di continuare l’attività del Centro e della Banca al fine di preservare le antiche varietà agrarie a forte connotazione culturale e tradizionale nel quadro di una progressiva affermazione della multifunzionalità del settore agricolo nello sviluppo locale. La riscoperta e conservazione delle specie a rischio di estinzione contribuisce ad arricchire il “paniere“ delle produzioni tipiche e ribadisce l’importanza e l’interesse che questa attività di recupero riveste sul territorio. Durante il biennio di operatività della convenzione, con un investimento di oltre 21mila euro, con l’apporto degli esperti agronomi dell’Università di Pisa, potremo garantire continuità al lavoro di valorizzazione del patrimonio genetico vegetale e di tutela della biodiversità forestale, che abbiamo intrapreso".

Dino Magistrelli