Interventi per la prevenzione cardiovascolare nella popolazione giovanile, un questionario per conoscere lo stile di vita delle persone che vivono in zone limitrofe, un sistema di monitoraggio cardiorespiratorio e molto altro ancora. Questi sono solo alcuni dei progetti che sono stati illustrati ieri in occasione del convegno sulle cure di prossimità.
Abbiamo parlato con alcuni rappresentanti della comunità scientifica per approfondire insieme alcune delle innovazioni previste in Proximity Care. "Il nostro progetto "Proxy Young" è dedicato alla popolazione giovanile, in particolare "Just Remote" mira alla prevenzione cardiovascolare e allo screening delle aritmie nella nuova generazione" dice Alberto Giannoni, professore associato cardiologia Health Science.
"Proponiamo un’applicazione dedicata all’età adolescenziale che coinvolge sia il consultorio che i servizi territoriali dedicati ai ragazzi che vuole informare i giovani sui servizi a cui possono accedere e a che cosa servono" aggiunge Francesca Pennucci, ricercatrice in management. La voce e il coinvolgimento dei cittadini sono due delle colonne portanti dei progetti illustrati.
"Abbiamo realizzato un questionario rivolto alla cittadinanza della Valle del Serchio in cui vengono chieste informazioni relative ai servizi del territorio, tra cui la condizione dei trasporti e delle strutture sanitarie, la mobilità, il terzo settore e il senso di comunità. Da qui possiamo pensare e poi realizzare servizi in risposta alle esigenze della cittadinanza" spiega Nicola Spezia, dottorando in Health Science. "Anche la nostra priorità è la prevenzione e la supervisione del paziente. Proponiamo una fascia respiratoria mirata al monitoraggio cardiorespiratorio, munita di un sistema di allarme tempestivo, che può offrire una supervisione costante a quei pazienti che sono reduci da un evento di salute avverso o che sono stati da poco dimessi dall’ospedale" conclude Mariangela Filosa, ricercatrice alla Sant’Anna in biorobotica.
Giu. Alb.