REDAZIONE LUCCA

Dalle immagini alla politica. Foto Alcide, tre sindaci a confronto

A margine della mostra ospitata a Palazzo Guinigi, un incontro speciale promosso dal Rotary Club

Il dibattito. promosso dal Rotary con i tre sindaci lucchesi: Mario Pardini Alessandro Tambellini e Pietro Fazzi moderato dal caposervizio de “La Nazione“ Francesco Meucci (foto Alcide)

Il dibattito. promosso dal Rotary con i tre sindaci lucchesi: Mario Pardini Alessandro Tambellini e Pietro Fazzi moderato dal caposervizio de “La Nazione“ Francesco Meucci (foto Alcide)

Più di trent’anni di storia politica cittadina protagonisti di una serata che è divenuta inevitabilmente evento: gli ultimi tre sindaci di Lucca, con il quarto Mauro Favilla che ci ha purtroppo lasciati pochi anni fa, si sono ritrovati a Palazzo Guinigi per un incontro su Lucca e le istituzioni organizzato dal Rotary Club Lucca a margine della mostra fotografica di FotoAlcide che sino a fine ottobre, proprio nello storico palazzo, offre una panoramica sugli ultimi 75 anni di vita cittadina. Introdotti dalla presidente del Rotary Club, Elisabetta Abela, e con la moderazione del caposervizio de La Nazione Francesco Meucci, Mario Pardini, Alessandro Tambellini e Pietro Fazzi hanno dato vita a oltre un’ora di confronto che è corso via velocemente, rievocando emozioni, scontri, aneddoti. Davvero una serata particolare dove i tre primi cittadini, partendo proprio dagli scatti fotografici che li vedono protagonisti, hanno ripercorso il loro mandato, le questioni mai risolte, le battaglie.

"Mi sono emozionato – ha spiegato Pardini – nel rivedermi in foto e ancora di più a rivedere miei familiari nelle foto". "Le foto – ha aggiunto Tambellini – ci permettono di vedere i grandi cambiamenti della città; per quanto mi riguarda, ho vissuto l’impegno politico come servizio alla città, oggi sono distante". "Ognuno è reduce di qualcosa – ha ricordato Fazzi – quella da sindaco è stata una esperienza assorbente e sfidante, ancora di più per chi come noi è stato eletto direttamente dai cittadini". E se tra Tambellini e Fazzi, a colpi di ricordi, ci si disputa, sotto il proprio mandato, l’acquisizione dell’archivio Ghilardi, la sensazione generale è che la città così com’è non quella che si voleva, soprattutto se si pensa alle infrastrutture.

"Dalle foto – ha spiegato Fazzi – si vede dove è stata fatta violenza al territorio. La mobilità è uno dei tormentoni e tra i miei rammarichi c’è quello di non essere riuscito a fare tutto quello che andava fatto". "Il sistema Lucca – ha confermato Tambellini – è stato bloccato perché una programmazione di rilievo come quella ideata nel 1958 non è stata rispettata. E ora la mia preoccupazione è che le industrie lucchesi, ormai non più lucchesi, mancando le infrastrutture propendano per la delocalizzazione".

Un’analisi su cui concorda anche l’attuale sindaco: "In Italia pare si riescano a fare grandi opere solo con il commissario, e quello per i nostri assi viari è addirittura finito inquisito. La politica troppo spesso pensa al domani ma non al futuro. Nei prossimi mesi, però, dovrebbe andare a meta l’asse suburbano, il ponte e speriamo vadano avanti anche gli assi". Altro tema in discussione, quello del rapporto con le città vicine, con la Toscana e con il governo nazionale, tra campanili e diversi schieramenti politici. "Lucca – ha ricordato Fazzi – è stata oggetto di una spudorata manovra di accerchiamento da parte della Regione e non solo, penso, a titolo di esempio, alla divisione della Piana in due Ato, ma penso anche alla sanità. La realtà è che conta Firenze: al Teatro del Maggio sono stati dati 340 milioni di euro, vi rendete conto?". Anche per Tambellini l’asse fiorentino è stato ed è un problema. "Firenze-Prato-Empoli è l’ambito che guida – ha sottolineato – quanto ai rapporti con gli altri sindaci sono stati buoni, ma serve programmazione. Dai governi nazionali, anche quelli vicini a noi, non abbiamo avuto molto". Per Pardini, invece, il rapporto con l’esecutivo di Roma è buono: "E’ molto utile potersi interfacciare rapidamente con sottosegretari e ministri. Con gli altri sindaci si deve lavorare e collaborare è fondamentale, a partire dal rapporto con i primi cittadini dell’area vasta e prescindendo dalla provenienza politica".

Fabrizio Vincenti