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Delitto Raluca, ora è caccia al Dna del killer

La Scientifica sta analizzando le tracce: prelievi sotto le unghie della vittima. Si cerca di capire se ci sia stata violenza sessuale

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Nell’alloggio di viale Partigiani ad Aosta dove il 17 aprile scorso è stata uccisa Elena Raluca Serban, 31enne residente a Lucca e da soli venti giorni ad Aosta, la polizia ha trovato tracce di sangue sul pavimento del soggiorno, una dozzina in tutto. Ma anche su quello della camera da letto, dove ne sono state rinvenute poi su un cuscino e su una tenda. Altre macchie erano su uno scalino della prima rampa condominiale, oltre nell’antibagno e in bagno, sul termosifone e a terra, dove la 31enne è stata trovata sgozzata e seminuda. Il posizionamento delle tracce di sangue può essere utile agli investigatori a comprendere la dinamica di quanto avvenuto all’interno dell’alloggio nei 37 minuti in cui è entrato Gabriel Falloni (foto), operaio 36enne di origine sarda, in carcere come unico indiziato. L’autopsia disposta dalla procura servirà a chiarire anche se la donna ha subito violenza sessuale. Da eventuali tracce biologiche sotto le sue unghie poi si potrebbe poi risalire all’aggressore.

Secondo polizia e Procura il 36enne sardo aveva preso appuntamento con la donna. A incastrarlo ci sono i tabulati telefonici e le riprese delle telecamere di videosorveglianza del condominio. Negli ultimi giorni si sono susseguiti i sopralluoghi della scientifica all’interno dell’alloggio, dove sono state effettuate diverse campionature per cercare materiale biologico. Mancano all’appello gli oggetti di valore. Addosso alla vittima sono stati trovati un orecchino tipo Swarovski e un bracciale apparentemente in oro bianco e smeraldi. Nessuna traccia di denaro o altri preziosi, come neppure di telefoni e dispositivi elettronici. Falloni era uscito dall’alloggio con una borsa sportiva da ginnastica che non aveva al momento dell’ingresso, scrive il gip nell’ordinanza di custodia cautelare, e che apparteneva alla vittima.