Derubate anche le suore. Raid dei ladri a S. Cerbone

Quattro malviventi incappucciati hanno forzato una porta in piena notte. Tutto a soqquadro, poi trovano le chiavi e fuggono con il Fiat “Qubo“.

Derubate anche le suore. Raid dei ladri a S. Cerbone

Derubate anche le suore. Raid dei ladri a S. Cerbone

Ladri senza troppi scrupoli hanno messo a segno un raid in piena notte nel convento di San Cerbone sulle colline sopra San Michele in Escheto. Il bottino è di circa 500 euro in contanti, ma a pesare sono stati i danni alla porta e agli uffici e soprattutto il furto della Fiat Qubo di colore marrone scuro appartenente alle suore.

Il colpo nel convento gestito dalle “Figlie di San Francesco di Sales“ è stato messo a segno verso le 2 della notte tra martedì e mercoledì. Le telecamere hanno immortalato quattro individui incappucciati che hanno forzato uno degli ingressi con un piede di porco. Poi si sono diretti agli uffici e con estrema calma hanno messo tutto a soqquadro, rovistando nei cassetti e causando anche parecchi danni. Forse cercavano una cassaforte che in realtà non c’è. Hanno però trovato una borsa contenente alcune centinaia di euro e, forzando la porta degli uffici, si sono impossessati anche delle chiavi di una Fiat Qubo utilizzata per i servizi della congregazione. Dopo circa mezz’ora i malviventi sono quindi fuggiti proprio a bordo della vettura, prendendo anche le chiavi del cancello d’ingresso.

A scoprire il furto sono state le suore verso le 5,30 quando sono scese per la preghiera del mattino e hanno trovato il caos e la porta d’ingresso spalancata. Non è rimasto loro da fare altro se non allertare la Questura che ha inviato subito una volante e la polizia scientifica.

Il raid è stato ripreso dalle telecamere di videosorveglianza del convento, ma i ladri hanno agito a volto coperto. Intanto le suore lanciano un appello: "Chiediamo a chiunque abiti in zona e abbia telecamere di videosorveglianza, se può mettere a disposizione le immagini della notte fra martedì e mercoledì per aiutare gli inquirenti a identificare questi individui".

Paolo Pacini