Dialogo sull’acqua. Pardini e Menesini. Un fronte per salvare la ‘risorsa‘ lucchese

Il sindaco di Lucca e quello di Capannori all’incontro promosso dalle associazioni “Senza Confini” e “Quelli che l’acqua unisce” ribadiscono l’impegno per preservare il servizio idrico locale.

Dialogo sull’acqua. Pardini e Menesini. Un fronte per salvare la ‘risorsa‘ lucchese

Dialogo sull’acqua. Pardini e Menesini. Un fronte per salvare la ‘risorsa‘ lucchese

L’incontro di ieri in San Micheletto sul tema “L’unità del servizio idrico pubblico nella Piana di Lucca, vantaggi e percorsi per ottenerla”, è stato l’occasione utile per far sedere allo stesso tavolo il sindaco di Lucca Mario Pardini e quello di Capannori Luca Menesini.

La questione della risorsa idrica, è stata posta sotto la lente di ingrandimento dalle associazioni “Senza Confini”, e “Quelli che l’acqua unisce”, rappresentate rispettivamente da Tommaso Panigada e Maurizio Dinelli. Entrambi, nel loro intervento, hanno ribadito il concetto alla base della riflessione: quello che la Piana lucchese sia riunita in un unico gestore. La sala, gremita, ha visto la presenza di numerosi partecipanti, tanti i consiglieri comunali di opposizione e maggioranza.

"Il vero obiettivo politico – sottolinea Menesini – è quello di riunire l’intera Lucchesia, questo è il percorso utile alla popolazione dopo gli errori commessi negli anni Novanta; oggi si chiude un ciclo, quello delle concessioni: come comuni della Piana, Capannori in testa, vogliamo una gestione dell’acqua che sia interamente pubblica; stiamo vivendo – prosegue il sindaco di Capannori – un’epoca all’insegna della crisi climatica e sappiamo che l’acqua del Serchio rappresenta una delle risorse più ricche presenti; per questo invito all’unità, e mi rivolgo a Lucca perché occorrerà prendere decisioni importanti per la popolazione, così come per il comparto agricolo e quello industriale: su questo saremo chiamati a dare risposte al territorio anche in virtù del suo sviluppo".

Menesini è netto: "Discutere se è meglio Gaia o Acque? Non credo che questo sia interessante anche se posso avanzare l’opinione che Acque abbia una solidità maggiore; ma un punto deve essere chiaro: il no alla multiutility, sul tema siamo disposti a ragionare su come difenderci dall’aggressione di altri". Per Menesini "la Lucchesia dimostra di essere in un contesto di peso avendo una risorsa idrica di qualità; invoco – conclude – l’obiettivo comune tra Piana e Lucca per addivenire a scelte politiche che dovranno transitare dalla modifica del perimetro di ambito: non sarà imminente, ma sono scelte che dobbiamo affrontare senza indugi per il nostro domani".

Il sindaco Pardini ha ribadito che si tratta "di un tema importante, una scelta che il Comune deve fare per Lucca, e si deve decidere cosa succederà quando scadrà la concessione di Geal in scadenza nel 2025; dovremo però seguire delle regole e ci muoveremo all’interno di queste". Prosegue Pardini: "Oggi è stata creata una commissione ad hoc, chiesta dall’opposizione, che sta affrontando questo tema; nel tempo fu fatta una scelta e oggi Lucca ha una società che si chiama Geal con più di 600 km di acquedotto, 41mila utenze per l’acqua e 400 km di rete fognaria; l’idea è di prorogare questa concessione ma nel 2025 andrà fatta una scelta; tuttavia gli scenari possono essere tre: se non facciamo nulla rimaniamo nella conferenza territoriale in cui siamo; è ipotizzabile poi andare alla conferenza 2, cioè in Acque con Capannori e Piana oppure portare gli ambiti a livello provinciale come sottolineava il consigliere Massimiliano Baldini della Lega; qualsiasi scelta sarà nell’interesse della comunità, tutelando chi ci lavora e le tariffe".

Infine, Pardini sottolinea che è importante "capire quale sarà il peso specifico di Lucca all’interno del nuovo assetto societario: personalmente credo che la prevalenza del pubblico sia auspicabile ma non bisogna percepire il privato come una minaccia, l’importante è che ci sia il controllo pubblico".

Maurizio Guccione