“Dieci ore al Pronto Soccorso“. Cronaca di una nuova odissea nella sala d’attesa del San Luca

“Il tilt si crea perché i bambini passano avanti, ci vorrebbero due accessi“

“Dieci ore al Pronto Soccorso“. Cronaca di una nuova odissea nella sala d’attesa del San Luca

“Dieci ore al Pronto Soccorso“. Cronaca di una nuova odissea nella sala d’attesa del San Luca

Al Pronto Soccorso del San Luca una giornata d’inferno, venerdì scorso, per un signore che ci racconta la propria odissea. “In estrema sintesi sono entrato alle 10 e sono uscito quasi alle 20, senza nemmeno mangiare. Non sono uno che si arrabbia, rispetto il lavoro degli altri, ed è oggettivo che nonostante la buona volontà – sottolinea il nostro lettore – il personale sia sottodimensionato e non possa arrivare a tutto in tempi accettabili. Ma c’è chi sclera, ne sono stato testimone, ed è difficile dar loro torto“. Il signore che ci ha contattato in redazione, reduce da un intervento chirurgico, aveva in seguito riscontrato valori alti di infezione.

“Un esame che dà come limite 5 a me risultava 17. Mi sono trovato nei giorni scorsi che facevo fatica a far tutto, era difficile persino camminare e muovere le braccia. Il dottore mi ha così consigliato di rivolgermi al pronto soccorso. Così ho fatto, attendendo fino quasi alle 8 di sera il mio turno di visita, quando sono entrato alle 10 del mattino“. Un’odissea, appunto, che il nostro lettore in realtà ha vissuto insieme ad altre persone, molto meno disposte a tollerare rispetto a lui. “Il punto è che addetta al triage c’è soltanto una persona – spiega – che opera su un solo computer. Per quanto brava e gentile non può certo far fronte da sola a quella mole di lavoro. Aggiungiamo poi il fatto che a Lucca, diversamente rispetto a Pisa, non c’è più il pronto soccorso pediatrico. Così tutti i bambini che si fanno male, e le mamme in cinta, giustamente passano avanti a chi magari era già lì da ore. Una roba impossibile“.

Il problema appartiene al momento storico, si dirà, vista la carenza di personale sanitario che si fa sentire un po’ ovunque. “Il personale non basta, si percepisce subito, ma qui al San Luca si aggiungono anche evidenti difficoltà organizzative. Come quella, dicevo, di creare due canali distinti di accesso al Pronto Soccorso, quello per i bambini e quello per tutti gli altri. Anche perchè – continua – so di realtà molto differenti. Il pronto soccorso di Pisa mi risulta che funzioni molto meglio. Addirittura mi hanno detto che al Pronto soccorso dell’ospedale di Pescia al massimo aspetti soltanto un’ora e quindi non 9-10 ore come è capitato a me e a molti altri“.

Laura Sartini