REDAZIONE LUCCA

Disagio cronicizzato e tocca anche i giovani

La Caritas di Lucca rivela dati preoccupanti sulla povertà: giovani, anziani, famiglie numerose, separati, divorziati, vedovi. Un fenomeno "grigio" che richiede tutta l'attenzione possibile.

Il disagio si cronicizza. Lo dicono i dati raccolti dalla Caritas, nell’impietoso lavoro di stilare percentuali che parlano di gruppi di persone e matematiche classificazioni.

Ne fanno parte i giovani che iniziano la vita in affanno, chiedendo aiuto già nella prima parte della loro avventura in divenire: la povertà attanaglia la persona nella prima fase di costruzione del percorso di vita e tende a protrarsi. E ancora: sempre più vecchi e sempre più soli, aumenta l’età media delle persone incontrate nei centri e il numero di chi vive da solo.

Un altro spunto: la povertà colpisce ogni stato civile: separati, divorziati, vedovi. E poi, la povertà colpisce sempre di più le famiglie, in particolare quelle numerose al cui interno coabitano figli minori. Proseguiamo con l’affermazione che la povertà è fortemente connessa alla possibilità della persona di trovare un lavoro legale e una retribuzione commisurata all’attività svolta. Come ci ricorda Don Simone Giuli, pur avendo un lavoro, a volte si sprofonda comunque nella povertà perché la retribuzione non consente una vita dignitosa.

La lista, naturalmente, non si esaurisce con queste affermazioni, però rende l’idea di come il fenomeno sia molto radicato. E si tratta di un fenomeno “grigio” che anche dal punto di vista della percezione collettiva, si fa fatica ad individuare: perché è la famiglia che vive nel quartiere, quella i cui figli non vanno in vacanza oppure smettono di studiare. O di curarsi, per esempio.

La Caritas, con il suo rapporto annuale, spezza questo grigiore e fa luce sugli aspetti di un Paese (l’Italia) o di un territorio (la Lucchesia): una luce che merita tutta l’attenzione possibile.

Maurizio Guccione