Docenti e famiglie in piazza “Serve subito una svolta“

La chiamata è di Cobas e Flc Cgil che oggi alle 17 saranno in San Michele. Alla protesta contro le “classi pollaio“ si unisce anche Potere al Popolo.

Docenti e famiglie in piazza  “Serve subito una svolta“

Docenti e famiglie in piazza “Serve subito una svolta“

Eccoci, oggi siamo al giro di boa con la seconda prova del test di maturità. Cuore in gola, in particolare, per gli studenti degli istituti professionali che saranno alle prese con il nuovo test, nella prima parte predisposto dal Ministero, nella seconda dalla commissione interna. Ore di ansia per chi fino all’ultimo minuto secondo ha cercato appiglio nelle tracce date per papabili su internet e anche una spalla tra i compagni di classe tutti imbarcati per la stessa, unica e indimenticabile avventura. Non solo palpitazioni nel mondo scuola: ci sono anche i nodi giunti ormai al pettine. In queste ore tra i dirigenti scolastici lucchesi c’è chi abbraccia la pensione, o il trasferimento, senza per ora avere sostituto. I casi sono al moltiplicatore sia nella Piana che nellea Valle del Serchio. Come lo sono gli alunni all’interno delle classi e sarà anche per questo che oggi scenderanno in piazza (San Michele) Cobas e Flc Cgil a cui si unisce anche Potere al Popolo. “Basta classi pollaio – così il movimento -: il prossimo anno, nella provincia di Lucca, avremo 30 casi critici sui diversi ordini di scuola. I soldi stanziati col Pnrr contro la dispersione vanno a finanziare progetti e progettini che, in barba all’obiettivo dichiarato, non incidono sullo stato delle cose. E a rimetterci sono ovviamente le scuole che raccolgono un’utenza più fragile“.

“Le classi pollaio - continua Potere al Popolo – decretano il fallimento dell’inclusione, di cui a tanti piace riempirsi la bocca. Gli alunni con disabilità sono sempre più sottoposti ad ambienti che non permettono di vivere la scuola con serenità e che non sono adattabili alle loro esigenze cognitive. A tutto ciò va ad aggiungersi la mancanza di continuità: anche quest’anno l’Università di Pisa mette a bando solo 250 posti, divisi su quattro gradi, per il corso di abilitazione al sostegno didattico“. Servono docenti ma serve anche personale Ata, sia per la sorveglianza sia per l’amministrazione. Troppi “vuoti“ che rischiano di inceppare un meccanismo tanto delicato e importante come quello della scuola. Il presidio di docenti-alunni- famiglie e personale scolastico, in guerra contro le classi pollaio, il ridimensionamento e l’autonomia differenziata conquisterà un posto al sole questo pomeriggio alle 17 in piazza San Michele.

Laura Sartini