
Linas Rumsas
Lucca, 22 luglio 2020 La Prima Sezione del Tribunale Nazionale Antidoping, nel procedimento disciplinare a carico di Luca Franceschi ha affermato la sua responsabilità e gli ha inflitto l’inibizione di 30 anni, a decorrere dal 10 luglio 2020 e con scadenza 9 luglio 2050. Visto l’articolo 9.1 Nsa vigente, ha condannato Franceschi al pagamento della sanzione economica accessoria di 5mila euro. La giustizia sportiva ha condannato Franceschi al pagamento delle spese del procedimento quantificate forfettariamente in 378 euro. Franceschi era implicato nella vicenda che coinvolgeva una delle maggiori squadre dilettanti del ciclismo italiano, all’epoca denominata Altopack.
L’indagine aveva preso le mosse dalla morte di Linas Rumsas, 21enne promessa del ciclismo deceduto improvvisamente, il 2 maggio del 2017. Le indagini condotte dalla Mobile di Lucca e dal Servizio centro operativo avevano fatto luce su un giro di farmaci come epo in microdosi, ormoni per la crescita e antidolorifici a base oppiacea. Gli atleti, alcuni giovanissimi, secondo l’inchiesta condotta dal sostituto procuratore Salvatore Giannino, venivano incoraggiati a fare uso di sostanze dopanti.
L’inchiesta penale è ancora in corso e la Procura di Lucca, acquisirà le sentenza del tribunale antidoping. Le accuse formulate inizialmente verso Franceschi, proprietario dell’Altopack-Eppella, erano qulle di reclutare i ciclisti più promettenti, "motivarli" al doping e procurare loro le sostanze dopanti tra cui l’Epo mentre, la casa dei suoi genitori era messa a disposizione degli atleti e qui sarebbe avvenuta la somministrazione delle sostanze dopanti.
La Prima Sezione del tribunale nazionale antidoping, poi, nel procedimento disciplinare a carico di Andrea Bianchi (tesserato Csain), ha affermato la responsabilità dello stesso e gli ha inflitto la squalifica di 7 anni, a decorrere dal 10 luglio 2020 e con scadenza al 9 luglio 2027. Secondo l’accusa nel procedimento penale Bianchi avrebbe rifornito gli atleti di ormoni e altri farmaci, anche di natura oppiacea, coadiuvanti dell’Epo senza la necessaria prescrizione medica. Per lui il tribunale sportivo ha anche inflitto una condanna a una sanzione di 3mila euro oltre al pagamento delle spese del procedimento quantificate forfettariamente in 378 euro. © RIPRODUZIONE RISERVATA