REDAZIONE LUCCA

Dopo un secolo suore francescane in centro

Arrivano dal Sud dell’India, ospiti del convento Santa Zita e ora a servizio della Misericordia. "Si occuperanno di anziani e aiuti all’Ucraina"

Controcorrente rispetto ai tempi odierni entra in città – alla Misericordia di Lucca – un nuovo nucleo di consorelle provenienti dal Sud dell’India e che appartengono alla congregazione francescana di San Tommaso. In particolare La Casa Generale delle suore di San Tommaso si trova a Fathima Nagar, nella Diocesi di Trichirapalli, nello Stato indiano del Tamil Nadu.

In terra natale hanno venti conventi e tre diocesi, ed oggi sono in città dove al momento sono impegnate nella preparazione dei pacchi degli aiuti per il popolo ucraino, ma si occuperanno di espletare servizi spirituali e delle necessità dell’housing sociale. A presentare ufficialmente suor Pravina e suor Alfonsa, che hanno rispettivamente 36 e 34 anni, ieri sono stati il proposto della Misericordia Luca Papeschi, il direttore Sergio Mura, il parroco del centro storico e correttore della Misericordia Don Lucio Malanca e Luigi Spadoni a cui si intitola l’omonimo “Spazio“ da cui si dipana il contenitori di progetti nel mondo “Hic Sum“. Le due suore francescane saranno ospiti nel complesso di Santa Zita dove resteranno per il primo anno e svolgeranno il loro operato per la Misericordia.

“E’ più di un secolo che non arrivano nuove congregazioni, oggi è un giorno importante – sottolinea Sergio Mura –. E’ uno dei progetti missionari di Hic Sum, espressione latina che significa Eccomi. E loro sono arrivate“. Timide, sorridenti, gli occhi colmi di dolcezza, suor Pravina e suor Alfonsa parlano già un po’ di italiano. “Prima il progetto della Fondazione Spadoni ci ha portato fino al Brasile con le suore che là hanno aperto una produzione e la rivendita di pane – dice Luca Papeschi –. Si apre ora un’altra bellissima fase della missione. Il loro aiuto sarà importante anche per l’ascolto e il conforto degli anziani, anche nell’housing sociale“. “Inizia oggi l’avventura di una ricostruzione spirituale con l’aiuto anche di questa congregazione che sarà una grande risorsa – dichiara Don Lucio Malanca –. Esaurito il tempo delle cose da consumare, dopo le catastrofi si dischiude per tutti noi la possibilità di un cambiamento che non può che passare attraverso la vita interiore“.

Don Lucio ha ricordato l’intensa attività del centro ascolto che vede aumentare disagi e bisogni non solo spirituali ma anche “basic“, come dice lui: pane e pasta. “Oggi segna un punto di svolta, siamo diventati terra di missione – osserva Luigi Spadoni –, con queste nuove testimonianze di serenità e determinazione nel perseguire la spiritualità, concetto espresso al massimo dalla Misericordia“.

Laura Sartini