REDAZIONE LUCCA

Doppio cognome ai figli, i lucchesi dicono ‘sì’

Tutti d’accordo con la Corte Costituzionale e c’è chi va oltre: "Si potrebbe dare solo il cognome della madre, che è l’unico genitore certo"

Fa discutere anche a Lucca la sentenza dalla Corte costituzionale con cui è stato dichiarato illegittimo dare ai figli in automatico il cognome del padre, la regola diventa infatti che il figlio assume il cognome di entrambi i genitori, a meno che loro non decidano di stabilirne solo uno di comune accordo.

La decisione riguarda sia i figli nati nel matrimonio che fuori ma anche quelli adottivi. Una decisione che punta ad affermare ancor di più l’uguaglianza di genere, stabilendo pari diritti ed opportunità ad entrambi i genitori, discostandosi dalla tradizione. Abbiamo chiesto in giro cosa ne pensassero i lucchesi.

"Sono d’accordo con questa svolta, segue quelle norme che sono già attive da molti anni negli altri paesi. Il cambiamento può apparire strano perché va a rompere una tradizione, ma rappresenta una bella scelta di libertà", dice Rita Lunardi.

"Così la società diventa più paritaria, il solo cognome del padre parla di una società maschilista che non vogliamo più tollerare", aggiunge dice Catia Martinelli.

"Sono d’accordo soprattutto sul fatto che riguardi sia i figli nati da un matrimonio che dalle coppie di fatto. Un figlio è di entrambi i genitori, devono essere posti sullo stesso piano" aggiunge Elisabetta Agresti.

C’è chi però, essendo comunque d’accordo con la natura della decisione, evidenzia il problema per cui il nome risulterebbe troppo lungo e, in alcuni casi, anche scomodo.

"Un difetto è la lunghezza del nome e quindi della firma. Sono d’accordo ma sembra quasi un modo per rimediare ad una tradizione patriarcale che fa parte della nostra concezione della società. È giusto però tener conto anche di quelle situazioni dove per un figlio è più appropriato mantenere il cognome della madre, sia dal punto di vista dell’immagine sia nei casi in cui il padre è una figura assente o comunque negligente" commenta Arsildo Cangu.

"Così si permette inoltre di portare avanti la generazione della madre, oltre che quella del padre. Io sono l’ultima della dinastia di mia madre e mi piacerebbe portarla avanti nel tempo" aggiunge Kiran Antonetti.

"Per me sarebbe bello avere anche il cognome di mia madre, visto il ruolo essenziale che ha nella mia vita. Questa decisione dà pari opportunità ad entrambi i genitori e permette una maggiore libertà di scelta soprattutto in quei casi che, purtroppo, sono molto frequenti in cui il padre è assente" dice Francesca Russo.

"Io metterei addirittura solo il cognome della madre, in quanto è l’unico genitore certo. Sono un po’ estrema ma penso che questa decisione sia solo un modo per rimediare ad una società patriarcale, oltretutto in un periodo storico in cui c’è ben altro a cui pensare" dice invece Rosangela Sereni.

Ma c’è anche chi, visto il periodo, esprime ta perplessità: "In questo momento in cui molte persone sono in grande difficoltà dovremmo affrontare temi più urgenti e rilevanti. Questo non toglie il fatto che io sono d’accordo con questa decisione, soprattutto se permette alle madri di avere maggiore libertà", conclude Lorenzo Pacini.

Giulia Alberigi