Polemica in città per la presenza, sia pure in video collegamento da Mosca, del filosofo russo Aleksandr Dugin, considerato amico di Putin, ideologo dell’aggressione all’Ucraina e teorico della supremazia di una Russia euroasiatica sull’Occidente. Il filosofo è stato invitato sabato 27 gennaio all’evento dal titolo “Verso un nuovo mondo multipolare” organizzato dall’associazione Vento dell’Est, presieduta da Lorenzo Berti, ex candidato sindaco di CasaPound a Pistoia.
La prima a intervenire è stata l’onorevole di Forza Italia Deborah Bergamini, che ha aspramente criticato la scelta in una nota, insieme al coordinatore regionale di FI Marco Stella.
“E’ un grave errore aver invitato sabato 27 gennaio, a Lucca, a un convegno organizzato dall’Associazione Vento dell’Est, il filosofo Aleksandr Dugin. Auspichiamo - spiegano Stella e Bergamini - che gli organizzatori del convegno ci ripensino e non diano spazio alle teorie politiche violente e guerrafondaie del filosofo russo, soprattutto in un momento come quello attuale in cui il sostegno del nostro Paese e dell’Unione Europea all’Ucraina deve essere chiaro e più forte che mai”.
Il sindaco di Lucca, Mario Pardini, ha voluto subito chiarire come l’amministrazione e la città siano assolutamente estranea all’evento.
“Si tratta – dice – di un evento privato, in un luogo privato che non ha chiesto nessun tipo di coinvolgimento all’amministrazione, tanto che io ne sono stato informato soltanto ora (ieri per chi legge, ndr). Da parte dell’amministrazione non c’è nessun patrocinio e nessun sostegno all’evento”.
A chiamare in causa il primo cittadino era stato l’assessore regionale del Pd Stefano Baccelli. “La notizia dell’invito ad Aleksandr Dugin all’evento promosso dall’associazione Vento dell’Est è grave e inquietante. Desidero esprimere tutta la mia contrarietà alla decisione. Auspico che l’amministrazione comunale di Lucca non faccia attendere la propria condanna“. Critiche anche dal Pd di Lucca.
“Chiediamo una presa di posizione chiara e netta da parte del sindaco Pardini e degli assessori alla Cultura e allo Sport Pisano e Barsanti, espressione della stessa Casapound, in merito. Anche la scelta del giorno, il 27 gennaio Giorno della Memoria, ci sembra una ulteriore e grave provocazione“.
Iacopo Nathan