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E’ morto il giornalista Massimo Di Grazia. Il cordoglio del sindaco di Lucca

Il giornalista è stato anche impegnato nell’evoluzione del Salone dei Comics fino a ricoprire la carica di presidente fra 2007 e 2008 di Lucca Comics & Games e poi di amministratore delegato e consigliere di amministrazione della stessa società

Massimo Di Grazia

Massimo Di Grazia

Lucca, 13 settembre 2024 – Lascia un vuoto enorme la scomparsa di Massimo Di Grazia.

Il sindaco di Lucca, Mario Pardini, esprime profondo cordoglio per la morte del giornalista, noto per il suo lungo impegno professionale e istituzionale.

“A nome mio e dell’amministrazione comunale esprimo il più vivo cordoglio per la scomparsa di Massimo Di Grazia, decano del giornalismo lucchese, uomo di cultura, responsabile della comunicazione e amministratore di alcune delle maggiori istituzioni cittadine", ha dichiarato il sindaco Pardini, ricordando l’importante contributo di Di Grazia alla città.

Dopo una formazione già mirata al settore dell’informazione con importanti esperienze all’estero, Massimo Di Grazia, ricorda il primo cittadino, è entrato in servizio al Comune di Lucca dove, oltre al ruolo di responsabile delle relazioni esterne, è stato dirigente, contribuendo alla modernizzazione dell’ente in un settore in veloce cambiamento.

Ha poi proseguito la sua carriera all’Azienza di promozione Turistica e come corrispondente di testate giornalistiche, promotore, autore e collaboratore di importanti iniziative editoriali. "Voglio ricordare l’impegno prestato a quella che è divenuta una delle principali manifestazioni cittadine: dal 1974 Di Grazia è stato assiduamente impegnato nell’evoluzione del Salone dei Comics fino a ricoprire la carica di presidente fra 2007 e 2008 di Lucca Comics & Games e poi di amministratore delegato e consigliere di amministrazione della stessa società”, prosegue il sindaco, che ricorda anche il “suo tratto umano, la sua signorilità e gentilezza, la sua naturale predisposizione all’ascolto e al dialogo, che ne hanno fatto un volto conosciutissimo anche fuori dall’ambito istituzionale e professionale, un uomo apprezzato e benvoluto da tutti”.