LUCCA
A sostegno del nostro sospetto, che da anni verso il Servizio Civile Universale sta registrando un calo significativo di interesse da parte dei giovani. Abbiamo parlato con Giacomo Cipollini, responsabile del Servizio Civile per la Misericordia di Lucca, ex obiettore di coscienza e attuale OLP (Operatore Locale di Progetto) per capire questa tendenza.
Negli ultimi anni si è registrata una netta diminuzione delle adesioni al Servizio Civile. Quali potrebbero essere, secondo lei, le cause principali?
"Credo che una parte della responsabilità sia da attribuire a una distorsione della comunicazione. Il Servizio Civile, nel tempo, è stato presentato in maniera errata, non come un’opportunità di crescita e formazione, ma spesso come una sorta di ripiego per chi non ha alternative. Questo ha portato a una percezione negativa tra i giovani".
Ritiene che ci sia anche un problema legato alle condizioni economiche offerte ai volontari?
"Senza dubbio. I posti finanziati sono diminuiti molto rispetto al passato, e il rimborso spese previsto non è sufficiente per renderlo competitivo rispetto ad altre esperienze formative. Perché va ricordato che il servizio civile non è un lavoro, a volte viene confuso. Inoltre, spesso non si evidenzia abbastanza l’esperienza pratica e formativa che il Servizio Civile può offrire".
Quanto incide la mancanza di una comunicazione efficace nella diffusione del Servizio Civile tra i giovani?
"Purtroppo, il Servizio Civile non viene promosso adeguatamente. Se si riuscisse a diffonderlo meglio, magari con campagne informative più mirate e moderne, si potrebbero attrarre più ragazzi. Non bastano gli incontri organizzati, dove si presentano sempre in pochi, o le pagine su internet. Oggi tutto passa attraverso i social media, e bisognerebbe sfruttare questi canali al meglio per far conoscere le reali opportunità che il Servizio Civile offre".
C’è chi sostiene che il Servizio Civile sia ormai percepito come un’opzione di seconda scelta. È d’accordo con questa affermazione?
"Il Servizio Civile è inclusivo, permette a chiunque di partecipare, ma in alcune situazioni si sente la necessità di avere persone di supporto per garantire un percorso più efficace e formativo per tutti".
Rebecca Graziano