Rivelazioni inedite sulla tragedia di Edda Ciano, la primogenita di Benito Mussolini, la donna che “morì” due volte. Questo e molto altro in “Sangue di famiglia. Edda Ciano Mussolini: amore, odio e perdono” (Edizioni Medicea Firenze) del giornalista e scrittore Maurizio Sessa, che verrà presentato giovedì 17 ottobre alle 18,30 nell’Auditorium della Fondazione Banca del Monte di Lucca, nell’ambito della trentesima edizione di LuccAutori, Premio Letterario Racconti nella Rete.
Fra i numerosi capitoli di una vita a dir poco sui generis, l’attenzione dell’autore si appunta su un “oggetto” molto caro alla protagonista del libro: un piccolo notes del padre soldato durante la Grande Guerra.
Proprio il quadernetto che aveva salvato la vita al futuro duce degli italiani rimasto ferito per lo scoppio di un lanciabombe nel 1917: le schegge all’altezza del cuore erano state fermate da questa agendina che portava nel taschino. Un’agendina sparita e mai più ritrovata. Una “scheggia” di passato da cui partire per ripercorrere una vicenda incredibile, quella di Edda Ciano Mussolini che nel corso di quattordici mesi perse prima il marito Galeazzo Ciano, ex ministro degli Esteri fucilato a Verona l’11 gennaio 1944 da miliziani della Repubblica sociale italiana sotto la “regia” di ufficiali tedeschi delle SS. E poi, dopo essersi rifugiata in Svizzera, aver appreso che il padre era stato fucilato dai partigiani e poi “esposto” a Piazzale Loreto a Milano il 29 aprile 1945. Un’occasione anche per ripercorrere l’annosa e controversa vicenda del “Diario” di Galeazzo Ciano.
Una tragedia di Eschilo “riveduta e corretta” da Shakespeare, quella ricostruita nei minimi dettagli dall’autore, che si è avvalso di una vasta mole di documenti e libri per gettare nuova luce su un capitolo di storia che ha fatto e continuerà a contrapporre e dividere storici e opinione pubblica.