Lucca, 1 febbraio 2023 - Pena ridotta a 24 anni per Gabriel Falloni il 36enne reo confesso dell’omicidio di Elena Raluca Serban, la giovane rumena residente a Lucca uccisa a coltellate nell’appartamento di Aosta il 17 aprile 2021. Lo ha deciso ieri pomeriggio la Corte d’Assise di Torino in appello.
La sentenza attenua quindi la massima pena che gli era stata inflitta in primo grado. Falloni, il 25 maggio scorso, era stato infatti condannato all’ergastolo. La Corte d’assise d’appello ha invece riconosciuto le attenuanti generiche in equivalenza rispetto alla circostanza aggravante della recidiva e di quella del nesso teleologico (l’omicidio era finalizzato alla rapina), che è stato quindi confermato. Da qui la riduzione della pena, contrariamente alle richieste avanzate sia dalla procura generale di Torino, che dagli avvocati di parte civile, Maurizio Campo e Corinne Margueret, in rappresentanza della madre e della sorella della vittima.
Entrambi, dopo aver sostenuto l’inammissibilità dell’appello per questioni formali, avrebberlo voluto la conferma della sentenza di primo grado, quindi dell’ergastolo. Ma così non è stato. I giudici hanno deciso anche di non disporre una nuova perizia psichiatrica, come invece era stato chiesto dalla difesa di Falloni, ovvero dagli avvocati Marco Palmieri e Davide Meloni. Fin dal primo grado la difesa aveva puntato sull’ipotesi di un vizio parziale di mente, ma il giovane era stato ritenuto capace di intendere e di volere dal perito Mercedes Zambella, nominato dal presidente della Corte, Eugenio Gramola, su richiesta appunto dei difensori. Il pm Manlio D’Ambrosi, a maggio scorso, durante la discussione finale, lo aveva descritto come “un freddo calcolatore che ha cercato di simulare disturbi psichici che non ci sono”.
Secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti su ciò che accadde in quell’appartamento, il 17 aprile di quasi due anni fa, Falloni, che abitava a Nus (Aosta), aveva preso appuntamento con Raluca Serban dopo aver trovato il suo numero di telefono su un sito di annunci. Sapeva che la donna aveva dei soldi in casa e aveva pensato di rapinarla. Ma non si è limitato a quello. L’ha uccisa a coltellate: a scopo di rapina secondo i magistrati, come reazione a uno sfottò per una disfunzione sessuale, a detta dello stesso imputato. Ad incastrare l’assassino, prima della sua confessione, erano stati i tabulati telefonici e le riprese delle telecamere di videosorveglianza del condominio. Falloni dopo l’omicidio era fuggito con alcune migliaia di euro, soldi sottratti alla ragazza. La squadra mobile lo aveva però arrestato tre giorni dopo mentre tentava di rientrare a casa.
Le parti civili: "Sentenza che stupisce visti i suoi precedenti"
"Leggeremo le motivazioni per capire. Onestamente un po' stupisce il riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche, tenendo conto anche delle condanne passate del Falloni per violenza sessuale, sequestro di persona e rapina". Così l’avvocata di parte civile, Corinne Margueret, che insieme al collega Maurizio Campo assiste la sorella e la madre di Elena Raluca Serban. Confermate le provvisionali di risarcimento disposte in primo grado: 150 mila euro alla madre e 100 mila euro alla sorella.