GIANPAOLO ANNESE
Cronaca

Elicottero precipitato sull’Appennino, "la scatola nera non era a bordo"

Il responsabile del Soccorso alpino spiega il perché: "In questo tipo di velivoli non è prevista". Disposta l’autopsia sui sette cadaveri, la procura di Reggio indaga per omicidio e disastro colposi

Lucca, 13 giugno 2022 - "Non sarà facile stabilire le cause dell’incidente perché in questo tipo di elicotteri non è prevista la scatola nera, è regolare che non ci sia". La considerazione è del responsabile del Soccorso alpino Monte Cusna Luca Pezzi impegnato anche ieri con i suoi uomini a ’scortare’ il sopralluogo da parte di un tecnico dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (Ansv) nel cratere sotto il Monte Cusna, dove nel torrente Rio Lama – in un punto impervio e irraggiungibile a piedi tra i rifugi Segheria e Battisti – sono stati trovati sabato mattina i detriti e i cadaveri dei sei passeggeri più il pilota a bordo dell’elicottero che da Lucca era diretto nel Trevigiano. La tecnica è stata quella alpina dell’utilizzo delle corde e delle carrucole per calare a un’altezza di 60 metri tecnici e soccorritori. Sul posto anche gli uomini del soccorso alpino della Guardia di finanza e del Saf dei vigili del fuoco.

Il recupero dei resti dell’elicottero precipitato sul monte Cusna
Il recupero dei resti dell’elicottero precipitato sul monte Cusna

L’operazione rientra negli accertamenti disposti dalla procura di Reggio, il magistrato è Marco Marano: ordinate anche le autopsie dei corpi che potrebbero rivelare qualcosa in più sulle cause dell’incidente. Le salme si trovano all’obitorio di Modena. Il fascicolo aperto, passato da Lucca a Reggio per competenza, è per disastro colposo e omicidio colposo. Al momento a carico di ignoti. I punti da chiarire sul disastro restano diversi. Se le condizioni meteo abbiano influito, se ci siano stati problemi di altro tipo, se si sia trattato di mera fatalità o se ci siano invece delle responsabilità. Insomma se la tragedia poteva essere evitata.

"Al momento non è possibile andare oltre le mere ipotesi – è la riflessione di Pezzi – una delle possibilità è che l’elicottero possa aver tentato di aggirare la perturbazione in corso con una manovra che poi si è rivelata fatale. Meno probabile riteniamo che sia stato un fulmine a colpirlo".

Ma l’accertamento, prosegue il responsabile del Soccorso alpino locale, "sarà lungo ed elaborato, occorreranno perizie molto minuziose per capire le cause perché non ci sono testimoni e sull’elicottero non era presente alcuna scatola nera: non sono previste per questo tipo di velivoli, è regolare che non ci fosse".

Fra le tante voci di cordogli, anche quella dell’Unione dei Comuni dell’Appennino, per voce del presidente Tiziano Borghi, esprime "vicinanza alle famiglie dei passeggeri e del pilota, vittime dell’incidente. Esprimiamo inoltre solidarietà all’E80 Group di Viano, che ha attività produttive anche nella nostra Unione, e che era la destinazione dei passeggeri in viaggio, un viaggio che si è concluso purtroppo tragicamente".