LAURA SARTINI
Cronaca

Esselunga, ipotesi cessione: in 500 col fiato sospeso

La Cgil: "L'eventuale cambio di timoniere ci preoccupa"

Una cassiera Esselunga (foto Germogli)

Lucca, 11 settembre 2016 - Ore di grande attesa per i 500 lavoratori dei sette supermercati lucchesi Esselunga: 5 nella piana (di cui 3 centri commerciali a Porcari, Marlia e San Concordio oltre ai punti vendita in via Carlo Del Prete e Arancio) e 2 in Versilia. Sembra che il titolare storico Bernardo Caprotti, 91 anni, sia intenzionato a vendere una quota societaria del gruppo a livello nazionale. «Il cambio di timoniere all’Esselunga sarebbe senza dubbio una svolta epocale - dichiara Massimiliano Bindocci, di Filcams Cgil Lucca -, che però non ci metterebbe al riparo da brutti pensieri. La sua conduzione è sempre stata piuttosto rigida nei rapporti sindacali ma senza dubbio è da sempre caratterizzata da puntualità serietà e correttezza».

«Le buste paga - prosegue - arrivano con regolarità, le assunzioni di personale sono quasi sempre avvenute a tempo indeterminato. Un elemento padronale forte che ha dato vita a un’azienda molto strutturata, con pochi altri esempi simili in giro. Per questo il possibile cambiamento contiene elementi di preoccupazione. Aspettiamo di sapere di più di questa operazione di cessione azionaria e come Filcams Cgil manteniamo un grado di attenzione medio alta per i 500 lavoratori lucchesi». Tra qualche ora, probabilmente già domani, alcune nebbie si diraderanno. Sembra infatti in programma per domani il consiglio di amministrazione dell’azienda che dovrebbe dare mandato alla banca d’affari americana Citigroup per selezionare tutte le manifestazioni di interesse che vogliono rilevare la quota di controllo del gruppo Esselunga.

Da una valutazione che comprende anche gli immobili di proprietà, l’impero di Caprotti oscilla tra i 4 e i 6 miliardi di euro. Tra gli aspiranti acquirenti già da fine agosto è comparso il gruppo Blackstone, che vorrebbe acquisire il 60% di Esselunga, con un’opzione sul restante 40% se Caprotti decidesse di vendere tutto. I prossimi a spedire la propria busta potrebbero essere anche gli americani di Walmart e in un passato meno recente c’era stato anche l’interessamento del gruppo Carrefour. «Nell’operazione – sottolinea Bindocci – potrebbero essere coinvolti anche Bar Atlantic e profumeria Esser Bella che si trovano all’interno dei centri commerciali Esselunga. Si tratta di società a sé stanti ma che fanno capo al gruppo “madre “ Esselunga».