Stangata del giudice nei confronti di un ristoratore 47enne finito sotto processo per stalking ed estorsione ai danni dell’ex moglie, titolare di un ristorante del centro storico. Il giudice Riccardo Nerucci ha infatti condannato ieri a 5 anni e 8 mesi di reclusione Antonio Di Cecio, 47 anni, originario della Campania e residente a Lucca. Il pm aveva chiesto 5 anni e mezzo. L’uomo dovrà anche risarcire una provvisionale di 13mila euro all’ex moglie, costituitasi parte civile con l’avvocato Florenzo Storelli. Disposta anche l’interdizione perpetua dai pubblici uffici.
La clamorosa vicenda risale al periodo tra il novembre 2022 e l’agosto 2023. Di Cecio all’epoca aveva lasciato la moglie e non lavorava più nel locale dove bera un dipendente, ma avanzava cospicue pretese economiche. Sosteneva di essere comproprietario del ristorante del centro storico appartenente però da anni alla famiglia della donna. Lei all’inizio aveva risposto negativamente alle sue richieste, ritenute del tutto infondate e a quel punto lui, com’è emerso al processo, aveva iniziato a renderle la vita impossibile.
Si era fatto dare dei soldi dall’ex moglie minacciando di dare fuoco al locale: lei per paura aveva pagato. Lui però aveva proseguito nelle sue continue pretese di denaro. Secondo gli inquirenti, inoltre, pedinava l’ex, si presentava sotto casa o addirittura nel suo ristorante minacciando scenate davanti ai clienti, le mandava messaggi minatori insistenti.
Ad un certo punto lei, sconvolta, aveva denunciato ai carabinieri quella situazione ormai insostenibile e per il 47enne era scattato il divieto di avvicinamento. Pochi mesi dopo ecco però che la situazione era di nuovo peggiorata: il giudice delle indagini preliminari, ravvisando la pericolosità del comportamento dell’uomo, aveva così modificato la misura trasformandola in ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari. Dopo altri sei mesi il giudice aveva alleggerito la misura cautelare, disponendo però il divieto di avvicinamento con tanto di braccialetto elettronico. Un dispositivo che suona un allarme nel caso che si avvicini a meno di 500 metri dall’ex moglie, facendo accorrere la polizia o i carabinieri. Ora la condanna in primo grado che mette un punto fermo su questa brutta vicenda, anche se il 47enne farà probabilmente ricorso in appello.
Paolo Pacini