VINCENZO PARDINI
Cronaca

Faccia a faccia con il lupo, paura alla certosa di Farneta. Il racconto-choc

" Li avevo già visti, ma non così da vicino e così ardimentosi". Sbranata una pecora

Un lupo (foto Borghesi)

Lucca, 16 aprile 2023 - Momenti drammatici venerdì sera a Farneta per Adriana, la moglie del pastore della Certosa, Giampiero Menchini. Erano le 18,45 quando Giampiero, che si trovava nell’ovile all’interno della Certosa di Farneta, sente Adriana urlare disperata. Una lupa, che aveva ucciso una pecora del gregge, da lei sgridata, aveva cominciato ad andarle contro a denti digrignati. I due cani toccatori, Turco e Lea, messi a guinzaglio, tremavano di paura al pari della donna. Giampiero Menchini, accorso in aiuto della moglie, si è trovato faccia a faccia con la lupa e il figlio, che non volevano allontanarsi dalla pecora, a cui avevano già divorato parte delle interiora. Per non rischiare un impatto con la lupa, mentre il gregge si avviava nell’ovile della Certosa, Giampiero è salito in macchina.

“Mai – ci ha detto – avrei pensato di trovarmi a tanto. I lupi li avevo già veduti, ma non così da vicino e così ardimentosi. Non hanno alcun timore delle persone. Cosa di cui sapevo da alcuni miei colleghi. Dopo un’esperienza del genere, non ti senti più tranquillo. Perché sai che i lupi possono tornare come e quando vogliono. Traumatizzata, mia moglie è dovuta ricorrere dal medico. In questi anni, mi sono spariti diversi capi, di cui non ho più trovato traccia. Penso che i lupi li abbiano catturati mentre pascolavano al margine dei boschi. Non bastasse, la pecora che la lupa ha ucciso, era di razza massese, al secondo parto, una specie in via di estinzione. Il figlio, un agnello di pochi mesi, non si allontana dal lei”.

Ce la mostra: in attesa delle verifiche dell’Asl, giace in una stalla della Certosa, la gola contrassegnata da due fori, caratteristica degli attacchi dei lupi. “Lo confesso senza vergona – riprende Giampiero – Io, mia moglie e il figlio Maurizio, titolare dell’azienda, siamo prostrati. Non si può andare avanti così. E pensare che discendo da una casata che da ben sei generazioni ha svolto questo lavoro subordinato ai frati della Certosa di Farneta, che mi sono solidali, ma ora, dopo questo episodio – conclude Giampiero – temono per la loro incolumità durante la passeggiata settimanale”.

Molti gli abitanti di Farneta che, saputa la notizia, sono andati ad esprimere solidarietà a Giampiero, e a raccontarci di aver veduto lupi nei pressi delle case, dove hanno lasciato le loro inconfondibili deiezioni intrise di pelo di cinghiale. E non nascondono di averne paura.