REDAZIONE LUCCA

Fanghi tossici: partono i controlli sui pozzi

L’Arpat effettuerà prelievi delle acque degli impianti privati che si trovano vicino alle aree a rischio inquinamento

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E’ in fase di avvio la campagna di controllo delle acque dei pozzi privati collocati in prossimità delle aree interessate dal potenziale inquinamento dovuto al Keu. A darne notizia è l’Arpat che, a Massarosa, controllerà il terreno gestito dalla Ecogest Srl. L’agenzia regionale già da alcuni giorni sta raccogliendo le richieste provenienti dai cittadini attraverso il numero verde 800800400, attivo tutte le mattine (lunedì-venerdì 9-13 e il pomeriggio lunedì-giovedì 14-18). "Al momento abbiamo ricevuto circa 50 domande di analisi e da giovedì scorso sono iniziati i primi campionamenti – spiega Arpat in una nota –: un monitoraggio che si è reso necessario a seguito di quanto emerso dall’ooperazione Keu, che ha avuto origine grazie a un’indagine del dipartimento pisano di Arpat già nel 2017".

E proprio sui pericoli del Keu l’agenzia regionale mette in guardia la popolazione: "Le miscele di Keu, con altri materiali inerti, venivano qualificate come sottoprodotto e commercializzate. Questo materiale è stato utilizzato in diversi cantieri presenti sul territorio toscano, a partire dall’area di urbanizzazione, denominata “Green Park”, nel comune di Pontedera. Proprio dalle indagini presso questo sito, Arpat ha potuto verificare la vera natura del materiale utilizzato come sottofondo per la realizzazione di infrastrutture viarie; da qui ha esteso la propria attività ispettiva che ha interessato altri siti fino alle indagini specifiche presso l’impianto di produzione della ditta Lerose".

"Le attività dell’agenzia a supporto della Regione e dell’Autorità giudiziaria, a questo punto, sono orientate a valutare quali effetti sulle matrici ambientali possa avere comportato l’utilizzo di questi materiali: si tratta di indagini complesse, da effettuare con particolare attenzione ai singoli siti e alla situazione idrogeologica degli stessi (permeabilità dei terreni, presenza di falde idriche, etc.) – si chiude la nota –, aspetto rilevante dal punto di vista della diffusione o del confinamento delle sostanze inquinanti che possono essere rilasciate dai materiali utilizzati".