
Una sposa all’altare
Lucca, 25 gennaio 2022 - Un matrimonio costruito a tavolino per avere il permesso di soggiorno. Ancora un altro caso, nella nostra provincia, di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Dopo la cattura, avvenuta nei giorni scorsi a Lucca, di un cittadino marocchino ricercato nel suo Paese d’origini che faceva entrare clandestinamente in Europa alcuni suoi connazionali, la polizia ha denunciato questa volta due persone per falso ideologico in atto pubblico e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Si tratta di un cittadino marocchino di 44 anni, con alle spalle alcune condanne per reati in materia di stupefacenti, e di una donna italiana di 43, residente a Lucca.
I due si sono sposati nell’autunno del 2020, ma il matrimonio è poi risultato, dagli stessi racconti della donna, solo un modo per dare la possibilità all’uomo di regolarizzarsi, considerati i suoi precedenti ostativi. È stata proprio lei a raccontare tutto al personale dell’ufficio immigrazione della Questura.
In fase di istruttoria della pratica per il rilascio del permesso di soggiorno, infatti, la donna ha prima inviato alla Questura una segnalazione in cui specificava che il marito non viveva insieme a lei. Successivamente, sentita dagli agenti, ha dichiarato che il matrimonio era fittizio, ovvero organizzato con il solo scopo di regolarizzare la posizione del 44enne marocchino. Lo stesso, inoltre, l’avrebbe convinta a sposarsi promettendole denaro. Le avrebbe dato 10mila euro in cambio del suo fatidico sì. Ma di fronte alla promessa (economica) non mantenuta, la donna ha quindi deciso di rompere l’unione, divorziare e raccontare tutto alla polizia. Alla luce dei fatti, sono stati entrambi denunciati all’autorità giudiziaria.
t.s