MAURIZIO GUCCIONE
Cronaca

Fazzi e la crisi delle librerie in città ”Vanno sostenute in modo mirato“

L’editrice lucchese commenta la due chiusure di Ubik e LuccaLibri nel giro di pochi mesi

Fazzi e la crisi delle librerie in città ”Vanno sostenute in modo mirato“

Francesca Fazzi, editrice lucchese, e titolare della casa editrice “Maria Pacini Fazzi” (foto Alcide)

Dopo la chiusura delle librerie Ubik e LuccaLibri, abbiamo posto alcune domande a Francesca Fazzi, titolare della casa editrice “Maria Pacini Fazzi”.

A Lucca chiudono le librerie e lei fa l’editrice: che cosa sta succedendo?

"Non vorrei addentrarmi in una pseudo disamina ad elenco di cause “scatenanti” (peraltro ampiamente dibattute nel settore librario e divenute terreno scivoloso di un dibattito che intorno ad esse rischia di arenarsi), cadendo in un generalismo che è alla fine sterile: ogni storia è un caso a sé, con le proprie motivazioni, energie, aspettative, investimenti emotivi ed economici. Questo va sempre riconosciuto e rispettato di fronte ad un’attività e non solo quando l’attività muore. Perché solo prima potremmo fare qualcosa. La libreria è una ‘particolare’ attività commerciale ha in sé il potere sociale di ‘sanare’: un effetto pineta rispetto alla palude. Ai tempi delle grandi bonifiche dal 700 in poi furono i governi a bonificare con le pinete terreni altrimenti malsani. E oggi per ‘sanare’ dovremmo almeno sostenere l’attività ‘bonificatrice’ delle presenze librarie sui territori".

Per esempio come?

"Considerandole, ricordandone l’importanza, creando occasioni di vendita, incentivando la presenza di libri là dove nell’interazione pubblico-privato queste presenze siano sostenibili nelle logiche del libero mercato. Pensiamo a quanto investono le amministrazioni in eventi e iniziative per sostenere il commercio. L’attività libraria è “anche” commercio e si può sostenere con azioni mirate, specifiche".

L’acquisto dei libri online incide sulla sopravvivenza delle piccole librerie ma può dipendere solo da questo fenomeno?

"A mio parere no. La libreria è un luogo e uno spazio di incontro fra persone. E la lettura, che pure è un’azione che si fa in privato ed in silenzio, chiama alla condivisione delle idee e la libreria è lo spazio della condivisione. Ma è molto di più: è il punto di contatto di quella complessa filiera che va dall’autore, all’editore al promotore valorizzando quella catena professionale che sta dietro ogni singola copia di un libro e che è importante comprendere anche criticamente; frequentando le librerie si entra in colloquio con il mondo del libro e si interagisce con esso".

Lucca e i libri, Lucca e la cultura: cosa può essere fatto per rivitalizzare la vita culturale della città?

"Sono ruoli diversi e vanno distinti ma se ci pensiamo bene, quasi tutto nasce dai libri, anche se, troppo spesso, lo dimentichiamo. Il libro diventa la fonte occultata, ‘saccheggiata’ da una spesso improvvisata attività di divulgazione, che a volte, va detto, dimentica pure di leggere, e, quando va bene, omette quelle fonti che condurrebbero alla libreria. Abbiamo invece bisogno di eventi meritori come Pianeta Terra Festival (non a caso prodotto da Fondazione Cassa di Risparmio su progetto di un grande editore ‘culturale’ come Laterza): divulgazione che stimola l’approfondimento conducendoci per mano verso nuove letture da coltivare per sentirsi parte attiva di una grande comunità pensante. Con, alla base, il rispetto e l’apertura verso la complessa filiera della cultura".