PAOLO PACINI
Cronaca

Femminicidio di Barga, Maria ha tentato di difendersi. L’autopsia conferma l’assalto: pugnalata anche al cuore

Ha cercato invano di parare i colpi del coltello da caccia con lama di oltre 20 centimetri. E’ morta in pochi istanti per le micidiali lesioni ai polmoni inferte dal marito Vittorio

Il luogo del femminicidio (Foto Borghesi). Nei riquadri Vittorio Pescaglini e Maria Batista Ferreira

Lucca, 1 marzo 2024 – Sono state numerose le coltellate inferte dal marito Vittorio Pescaglini con il micidiale pugnale dalla lama di oltre 20 centimetri sul corpo della povera Maria Batista Ferreira, la donna di 51 anni massacrata lunedì pomeriggio a Fornaci di Barga. Lei ha accennato un tentativo di difesa, ma è stata sopraffatta quasi subito. Nessuna possibilità di scampo.

Il medico legale Stefano Pierotti ha effettuato ieri pomeriggio l’esame necroscopico sulla povera donna all’obitorio del Campo di Marte. Un esame doloroso, ma necessario per fare chiarezza sul barbaro femminicidio, ai fini dell’inchiesta aperta dal sostituto procuratore Paola Rizzo che indaga per omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dal vincolo familiare.

Sul corpo della donna almeno due o tre ferite letali nella zona del torace, dove la grossa lama ha devastato i polmoni e raggiunto anche la zona del cuore. Organi vitali collassati in pochi istanti, che hanno causato la morte quasi immediata di Maria Batista, ancor prima del dissanguamento.

La donna non è stata colta del tutto di sorpresa. Deve essersi accorta che lui, arrivato all’appuntamento davanti all’hotel Gorizia con il pretesto di portarle una busta con 3mila euro, impugnava in realtà quel micidiale coltello da caccia. Maria ha tentato disperatamente di respingere l’assalto, come testimoniano alcune lesioni minori alle mani e alle braccia, ma è stato tutto inutile.

Adesso si attende il nullaosta della Procura per fissare la data dei funerali, mentre i carabinieri stanno procedendo con gli ultimi accertamenti, raccogliendo testimonianze ed ulteriori elementi di prova, oltre all’arma del delitto già ritrovata.

I militari hanno sequestrato anche gli abiti che l’uomo indossava lunedì, che verranno analizzati insieme a quelli della vittima. Sotto sequestro anche i cellulari della coppia, per chiarire meglio gli ultimi messaggi che si erano scambiati, alla ricerca anche di eventuali precedenti minacce o testimonianze di violenza.

Paolo Pacini