Festa per il ritorno a casa di Claudio. L’abbraccio di parenti e amici: "Prossima sfida? Quella per la vita"

Dimesso dalla struttura dove era ricoverato da gennaio per combattere i disturbi del comportamento alimentare

Festa per il ritorno a casa di Claudio. L’abbraccio di parenti e amici: "Prossima sfida? Quella per la vita"

Festa per il ritorno a casa di Claudio. L’abbraccio di parenti e amici: "Prossima sfida? Quella per la vita"

Claudio Gemignani è tornato a casa, dopo essere stato dimesso dalla struttura specialistica dove era ricoverato da gennaio scorso per combattere i disturbi del comportamento alimentare (DCA) di cui era afflitto. E’ stato accolto a Gombereto, suo paese natale dove risiede, dai parenti, da tanti amici suoi compaesani che gli avevano preparato una bella festa per mercoledì pomeriggio. Claudio Gemignani, già candidato sindaco a Bagni di Lucca, attualmente consigliere comunale, di professione insegnante di religione, sta vivendo da mesi questo dramma personale, che richiede una terapia complicata. Claudio, persona sensibile e molto religiosa, aveva deciso di rendere pubblica la sua storia, attraverso i mass media (fra cui il nostro giornale), per testimoniare la sua malattia e le gravi conseguenze per la salute che può comportare, allo scopo di lanciare un appello di informazione e speranza di guarigione a chi ne soffre.

"Il disturbo del comportamento alimentare - spiega Claudio Gemignani - è un disturbo subdolo, cattivo, entrante, difficile da estirpare, ma non impossibile. All’inizio uno cerca sempre di fare finta di nulla, di non vederlo, di dire che è tutto normale. Ma non è così. Nel mio percorso ho avuto dimagrimenti eccessivi, comportamenti disfunzionali, comportamenti ossessivi. Così, un po’ alla volta, ho cominciato ad intuire che, forse, avevo bisogno di aiuto. Ma ci sono voluti anni per arrivare a capire la gravità della mia situazione ed accettare il ricovero".

Cosa si aspetta ora che è tornato a casa?

"Esco dalla “bolla“ della struttura dove sono ricoverato da oltre 5 mesi e che mi ha letteralmente salvato la vita, ed entro nel mondo, quello che basa le sue fondamenta sull’apparenza e quindi sulla perfezione, che poi è un concetto soggettivo, e sul pregiudizio, tipo l’affermazione “mangia“, o le domande “perché non mangi“. Ma entro anche nell’altro mondo, quello che mi ha letteralmente “inondato“ di una marea di amore colorato, che mi ha fatto vibrare e mi dà la forza di andare avanti".

Che sfide pensa di affrontare da adesso in poi?

"Una sola: quella per la vita. Ma non una sopravvivenza, proprio la vita. Io voglio vivere, come dice una canzone dei Nomadi. Dal disturbo non si guarisce, lo voglio dire chiaramente. Ma il disturbo si può mettere in prigione e tenere strette quelle chiavi che lui vorrebbe riprendere per rientrarti nella mente e fare il caos che ha fatto, ad esempio, nella mia testa nel periodo prima di entrare in struttura".

Claudio Gemignani sta al momento lavorando, in collaborazione con l’Associazione A.C.C.A. Lucca, per promuovere iniziative di sensibilizzazione sulla malattia – da tenere nelle scuole – e incontri pubblici.

Marco Nicoli