REDAZIONE LUCCA

“Fidanzati in loggia“. Un nuovo sonetto di Alessandro Meschi

Fidanzarsi in loggia era un rito maladetto, ma era meglio che andare in casa della famiglia della fidanzata. Senza sta' a fare sfoggia, si evitava la grandine dei critici. Una scelta saggia.

FIDANZATI IN LOGGIA

Per isposa’ bisognava fidanzassi.

E c’era da ‘ngollalla, vella cura;

tutt’e due in famiglia, a presentassi,

co’ rito maladetto: l’entratura.

E doppo era ‘ome anda’ ‘n discesa,

ma fermatti ‘n popo’ per rifiatare

‘un faceva mia parte dell’impresa:

oramai t’aspettavano all’altare.

E ‘un c’eran seghe; avanti ‘ol paraocchi.

Ma ‘un era méglio fidanzassi ‘n loggia

senza tappassi po’ tutti gli sbocchi?

E ‘un anda’ ‘n casa senza sta’ a fa’ sfoggia

del tu’ sape’ alle cene de’ ttalocchi?

Vand’avverti l’arivo della pioggia,

se te ne stai ‘mpalato e ti balocchi,

la grandine ti cencia: certi stiocchi!