FRANCESCO MEUCCI
Cronaca

Fine del reato di abuso di ufficio “Era una norma indeterminata ma nessun ‘regalo’ ai sindaci“

Pardini commenta l’approvazione della riforma Nordio e l’abolizione dell’articolo 323 del codice penale “Dal governo il messaggio che l’attenzione sugli amministratori pubblici resta comunque molto alta“ .

Fine del reato di abuso di ufficio “Era una norma indeterminata ma nessun ‘regalo’ ai sindaci“

Mario Pardini

Sindaco Mario Pardini, come giudica l’abolizione del reato di ufficio?

“Sono molto contento. E’ da quanto sono diventato sindaco che ne parliamo all’interno dell’Anci. La richiesta di superare questo reato è sempre stata trasversale, abbracciando i sindaci di centrodestra e quelli di centrosinistra“.

Eppure, le opposizioni hanno votato contro la riforma del ministro Nordio...

“E questo mi ha lasciato un po’ perplesso, viste anche le posizioni di molto sindaci Pd. Mi ricordo che una volta fui intervistato alla radio assieme all’allora sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, esponente di spicco del Pd e che però aveva opinioni molto simili alle mie“.

Da dove nasce la sua contrarietà all’abuso di ufficio?

“Dal fatto che era una norma troppo indeterminata come fattispecie di reato. Non a caso ben oltre il 90 per cento delle imputazioni finiva con il proscioglimento o con l’archiviazione“.

Finisce anche quella cosidetta ‘paura di firma’ che talvolta condizionava la vita amministrativa delle città...

“Sì, anche se devo ammettere di non esserbe mai stato vittima“.

Perché?

“Ho la fortuna di essere completato da uno staff che analizza ogni situazione in modo approfondito e tale da metterci al riparo già prima della firma“.

L’abuso di ufficio è stato per anno una sorta di spauracchio per i pubblici amministratori di ‘gogna mediatica’?

“E’ così. O le indagini prendevano altre stade come quella della concussione o del peculato, oppure l’abuso di ufficio finiva per ingolfare i tribunali e creare un danno di immagine ai sindaci“.

La riforma introduce comunque un reato nuovo, quello di indebita destinazione di denaro o cose. Una sorta di via di mezzo tra il peculato e l’abuso di ufficio. Lo ritiene è giusto?.

“Certo ed è bene che non passi il messaggio che si tratti di una favore agli amministratori o che sia un tentativo per rendere la giustizia più blanda nei confronti dei sindaci. Più semplicemente il governo ha voluto eliminare una norma ambigua facendo al tempo stesso passare il messaggio che l’attenzione sugli amministratori pubblici resta comunque alta“.

Sempre convinto di voler correre per la presidenza della provincia?

“Ovviamente sì. Ribadisco la mia voglia e la mia disponibilità, primo perché siamo in democrazia e quindi deve esserci un candidato per il centrodestra. Poi perché parlando con varie amministrazioni ho trovato conferma della voglia e della richiesta di discontinuità“.

Il problema sono i voti...

“Il centrodestra ne ha circa un terzo, ma c’è da capire chi sarà il candidato del centrosinistra e vedere se ci sarà una convergenza o una candidatura che incarnerà la voglia di discontinuità“.

Qualcuno dice che ci sarebbe un danno di immagine se dovesse perdere...

“Vivo questa esperienza con la massima serenità e mi sembra del tutto normale mettermi a disposizione senza nessun altra motivazione di retroguardia se non quella di puntare a dare una nuova guida all’amministrazione provinciale. Il mio intento è solo questo e non ci sono dinamiche di altre tipo. Se poi perdo... beh in politica si vince e si perde e in nessun caso è mai un dramma“.