Flavia Piccinni: "La libreria del presente è un crocevia di incontri. Una moderna agorà"

La scrittrice, coordinatrice della casa editrice Atlantide e autrice del programma di libri di Rai3 “La biblioteca dei sentimenti” interviene nel dibattito ospitato ormai da giorni su La Nazione.

Flavia Piccinni: "La libreria del presente è un crocevia di incontri. Una moderna agorà"

Flavia Piccinni sulla Rai insieme a Gigi Marzullo

Flavia Piccinni, scrittrice, coordinatrice della casa editrice Atlantide, autrice del programma di libri di Rai3 “La biblioteca dei sentimenti” e ospite fissa, tutti i mercoledì, a Estate in Diretta. A ottobre uscirà la serie TV di Disney+ tratta dal suo libro “Sarah” (Fandango) e l’omonimo podcast.

Dopo la chiusura di Lucca Libri e Ubik, si apre il dibattito sull’importanza della lettura pur in mezzo a mille criticità. Come tenere vive queste realtà?

"Quando una libreria chiude, come è stato ribadito su queste pagine, è sempre un sentore tremendo per la vita culturale di una città. Purtroppo la lettura tradizionale, quella legata al libro cartaceo, nel nostro Paese è in forte crisi. I dati, che conosco bene e con cui mi confronto pressappoco giornalmente in qualità di coordinatrice della casa editrice indipendente Atlantide, parlano chiaro: il mercato nel 2023 ha registrato un +0,8%, ma questo solo perché sono aumentati i prezzi di copertina. Le copie vendute in realtà sono diminuite (-0,7%). I grandi gruppi – come Mondadori e Feltrinelli – hanno modo di resistere a questo trend che ha moto internazionale, mentre a soccombere sono le librerie indipendenti che spesso vengono travolte dai debiti".

Le sue idee?

"Come diceva Ugo Ojetti “chi accumula libri accumula desideri; e chi ha molti desideri è molto giovane, anche a ottant’anni”. Ed è per questo che salvaguardare la lettura, e le librerie come luogo di incontro e di approccio trasversale, si rivela un punto strategico per l’evoluzione culturale della nostra città e il necessario sostegno a un fermento in perpetuo aumento. I lucchesi hanno sete e desiderio di incontri".

Lo abbiamo visto qualche mese fa con il Festival “Lucca in Mente”, di cui è direttrice con Carmine Gazzanni.

"Il festival, nato come una scommessa della Fondazione BRF Onlus, grazie al sostegno del Comune di Lucca e della Fondazione Cassa di Risparmio ha coinvolto decine di autori e migliaia di lettori in incontri che hanno abbracciato saggi e romanzi, consentendo alla libreria indipendente coinvolta di poter respirare per mesi. I libri devono essere spunto di riflessione e di dialogo, e farli tornare al centro del dibattito a Lucca è fondamentale. Da sempre considero i libri come chiave di volta per comprendere la realtà, e promuovere la lettura nelle scuole, sostenendo appuntamenti con gli autori, è un primo passo".

Lei ha visto realtà più grandi e strutturate: che formule adottano le librerie indipendenti per tenersi a galla?

"La libreria indipendente che si ferma a vendere il libro su richiesta non esiste più. La libreria del presente è un crocevia di incontri, dove si può bere un caffè e fare un aperitivo, in cui si tengono corsi di scrittura e gruppi di lettura, in cui si incontrano gli autori e ci si confronta. Sono le moderne agorà, in cui però si è costretti a convivere con le spietate logiche di un mercato sempre più agguerrito".

Qual è la strada del riscatto del libro?

"Il libro non deve riscattarsi. Siamo noi lettori che, una volta compreso il valore del nostro gesto d’acquisto, dobbiamo scegliere come comprare. A volte ho sentito persone lamentarsi del prezzo di copertina di un romanzo o di un saggio a 20 euro. Decisamente meno del prezzo medio di una cena al ristorante. Ecco: sapete quanto lavoro c’è dietro un libro? E, soprattutto, sapete cosa vuol dire una società che non ha librerie, ma soprattutto in cui nessuno legge?".

Laura Sartini