Fondazione Ragghianti. Fra Birmania ed Europa gli orrori della tirannia. L’arte che fa riflettere

“Burma. L’arte di Sawangwongse Yawnghwe“ è visitabile fino al 3 novembre. Le oltre 60 opere raccontano il duro conflitto fra guerra e democrazia che da anni affligge il popolo birmano.

Fondazione Ragghianti. Fra Birmania ed Europa gli orrori della tirannia. L’arte che fa riflettere

L’artista con i curatori della mostra e la Fondazione Ragghianti (Foto Alcide)

LUCCA

Pennellate decise e vivaci che, tra simbolismi, scene macabre e colori cupi, raccontano gli orrori della guerra e delle tirannie.

Da oggi fino al 3 novembre negli spazi della Fondazione Ragghianti sarà possibile visitare la mostra “Burma - L’arte di Sawangwongsse Yawnghwe fra Birmania ed Europa“, l’esposizione di oltre 60 opere dell’artista birmano curata da uno degli storici dell’arte più grandi e celebri del mondo, Max Seidel.

L’artista, presente ieri alla conferenza stampa, discende dalla famiglia reale Yawnghwe dello Shan. Dopo una vita in esilio, segnata da tremendi lutti, attentati, colpi di stato ma anche resistenza, adesso risiede nei Paesi Bassi con la sua nuova famiglia.

Se amate lo stile di Goya, la mostra aspetta proprio voi: l’arte di Sawang, oltre ad essere una preziosa e affascinante testimonianza delle sofferenze dei popoli oppressi, è anche una profonda riflessione sulla pittura europea moderna.

Una parte della mostra ospita anche una selezione di lavori che traggono ispirazione dalle opere di Emile Zola e Honorè de Balzac.

La Fondazione Ragghianti, grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, chiude così questo 2024 con la terza mostra dell’anno.

"Siamo felici di inaugurare questa mostra e di avere qui con noi oggi l’artista - ha commentato il Presidente della Fondazione Ragghianti, Alberto Fontana - Per Lucca, città-simbolo di una secolare lotta per la propria libertà, questo è un evento molto significativo. La nostra città è di fatti un luogo ideale per accogliere questa mostra, che conferma un impegno continuo nel promuovere artisti e temi meritevoli di approfondimento, offrendo al pubblico un’esperienza culturale stimolante e significativa".

"Una mostra che richiama l’attenzione non solo sul talento dell’artista ma anche su temi importanti di cui purtroppo si parla poco - ha detto il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio, Marcello Bertocchini - Ringrazio la Fondazione Ragghianti per aver avuto questa sensibilità".

"Sono felice di esporre proprio a Lucca la mia prima mostra in Italia - ha commentato l’artista, cosmopolita ma anche profondamente legato alla propria terra - Ringrazio le Fondazioni per evermi permesso di essere qui".

A prendere la parola anche il curatore della mostra, insieme a Serena Calamai, nonchè grandissimo amico dell’artista: "Io e Sawang siamo vecchi amici, ci siamo conosciuti nel Chianti prima che diventasse marito e padre - racconta Max Seidel - Sono molto grato di essere qui a Lucca con lui. La mostra non parla solo di Burma, ma di problemi che purtroppo accomunano tutto il mondo. Una mostra universale, che mi auguro faccia riflettere molto".

"Abbiamo deciso di esporre questa mostra proprio qui a Lucca per motivi molto semplici: prima cosa è una città bellissima, unica al mondo e di cultura. Sono molto legato a questo luogo. Il tema della libertà, poi, è sicuramente centrale: forse non lo sapete, ma in città ci sono diverse tracce che testimoniano la voglia di indipendenza dei lucchesi. Su un altare situato nel Duomo e nella chiesa di San Paolino ci sono addirittura frasi e opere dedicate alla libertà, contro tutti i canoni ecclesiastici".

Giulia Prete