Come da protocollo, ieri è partita la fase operativa, seguita alla programmazione condivisa tra amministrazioni comunali, della Biennale del ferro, della carta e della ceramica, inserita nel progetto "Fra Ferrara e Lucca, dall’Ariosto allo spazio. Ripresa e resilienza dei Borghi", con l’evento che ha animato il suggestivi e caratteristico borgo di Fornovolasco, nel comune di Fabbriche di Vergemoli. All’apparenza, una manifestazione dal classico spirito natalizio con la gastronomia tipica prevalente, che tuttavia si è snodata tra la rievocazione di tradizioni antiche e il meglio dell’artigianato locale, la riscoperta di importanti e storici luoghi di interesse, non sempre valorizzati come meriterebbero, oltre all’atmosfera magica creata sia dall’ambito stesso sia dal coinvolgimento della popolazione e dell’associazionismo presente.
Il progetto della Biennale, che vede coinvolti i comuni di Fabbriche di Vergemoli come capofila, per il ferro, Camporgiano, per la ceramica, e Villa Basilica, per la carta, è stato denominato "Ogni mese una festa, vieni da noi" e si contraddistingue da una ricca rete di iniziative, composta da specifici eventi volti all’animazione e alla valorizzazioni delle tipicità locali. Tutto questo, grazie a un investimento complessivo di oltre 2 milioni e mezzo di euro.
Mestieri di altri tempi, stand gastronomici con prodotti tipici locali, tra i quali necci e vin brulè, con l’aggiunta di uno stand curato dalla famosa Associazione Culturale dei Polentari di Filecchio. Occhio attento anche ai più piccoli e ai sognatori di ogni età, con la presenza durante tutta la manifestazione di Babbo Natali accompagnato dai suoi Elfi. In finale di giornata, spazio alla musica d’artista con il Concerto di Natale del Duo Arcadia. "Una giornata intensa vissuta pienamente immersi tra i mestieranti che hanno rievocano tempi antichi – commenta il sindaco di Fabbriche, Michele Giannini –, con la possibilità di gustare ottimi prodotti tipici e assistere al suggestivo concerto nella nostra splendida chiesa che risale al XVI secolo. Una domenica per esplorare l’arte e la tradizione".
Fiorella Corti