LUCA GALEOTTI
Cronaca

Foto razzista alla scrittrice di colore. La rabbia di Clementine: "E’ inaccettabile"

Parla la studiosa linguista alla quale due ragazzi hanno ”regalato” l’immagine di una ragazza con disegnata sul volto un disegno osceno e una svastica sul braccio

Clémentine Pacmogda, studiosa e linguista alla Normale di Pisa

Barga (Lucca), 8 giugno 2022 - Clémentine Pacmogda è ancora sotto choc dopo quanto le accaduto sabato pomeriggio a Barga (in provincia di Lucca). Due ragazzi sui 15-16 anni l’hanno avvicinata e le hanno consegnato una foto di una ragazza sorridente con disegnata sul volto un’immagine oscena a sfondo sessuale e sul braccio una svastica.

La studiosa linguista della Scuola normale superiore di Pisa e scrittrice, nata in Costa D’Avorio e cresciuta in Burkina Faso, residente a Borgo Val di Taro (Parma) è molto conosciuta nella comunità della Valle del Serchio, dove spesso viene (l’ultima volta è stata a Fornaci di Barga il 3 giugno) per incontri nelle scuole o per presentare il libro che racconta la sua infanzia.

In Valle del Serchio, con gli istituti comprensivi partecipa anche a diversi progetti che la portano a contatto con il mondo della scuola dove racconta ai giovani i suoi libri, ma anche le esperienze della sua vita. Purtroppo il fatto che la riguarda e che raccontiamo oggi non è di quelli piacevoli; né da raccontare, né da scrivere. In una telefonata ci ha parlato di quanto le è accaduto a Barga sabato scorso; lo ha fatto confessandoci un crescente disagio per quanto aveva vissuto in quei minuti. Tanto da portarla, dopo un primo tempo in cui aveva cercato solo di dimenticare in fretta l’episodio, a raccontarlo.

Tutto avviene sabato mattina in via Roma a Barga, all’altezza della chiesa del Sacro Cuore e del parcheggio che lì serve anche la scuola primaria. Clementine aveva parcheggiato l’auto; era di rientro da un incontro con i ragazzi della scuola media di Barga e aveva fretta perché doveva portare la figlia ad un impegno.

Quando è quasi giunta alla macchina vede due ragazzi, con lo zaino in spalla che le si avvicinano: "Vogliamo farle un regalo", le dicono e le consegnano una fotografia che ritrae una ragazza sorridente che beve un cocktail. Accanto alla quale ci doveva essere qualcun altro perché la foto è strappata e mostra solo la ragazza. Un’immagine di per sé innocua. Il peggio è che ci sono due disegni: un’immagine oscena a sfondo sessuale e una svastica sul braccio. "Perché mi date questa foto? Per quale motivo poi avete realizzato questi disegni? Lo sapete che questa è una svastica?" chiede lei ai giovani.

Ma la loro risposta è evasiva, ma il fatto lascia Clementine assai turbata, tanto da non reagire in altro modo se non lasciar perdere, vista la premura di partire e tornarsene a casa."Più passa il tempo però e più trovo inaccettabile questo episodio. Non mi hanno aggredito, non hanno usato brutte parole, ma reputo pesante comunque quello che hanno fatto… Sono qui a chiedermi se lo stesso avrebbero fatto con una donna bianca o se invece la foto mi è stata consegnata solo perché io sono di colore. Poi quella svastica, quel disegno a denigrare un volto femminile. Nelle nostre scuole ci si dà molto da fare ad insegnare ai giovani il rispetto delle donne, il rispetto degli altri, la lotta al razzismo ed anche al ritorno di abomini come il nazismo, ma il gesto dei due giovani, che mi parevano avere sui quindici anni, dimostra che c’è ancora tanto lavoro da fare".

«Mi preoccupa tutto questo – confessa Clementine – ma anche a livello personale mi ha molto toccato questa vicenda, che può apparire come una piccola cosa, ma vi assicuro a viverla tanto piccola non è stata.Vorrei che il mio racconto e la mia denuncia (del fatto se ne stanno occupando anche i carabinieri, ndr ) tutto questo servisse per una riflessione; e vorrei che quei due giovani, se mai leggessero il mio sfogo, capissero la pesantezza delle loro azioni".