
Le tombe letteralmente inghiottite dal terreno di San Ginese
Una decina di tombe sprofondate e inghiottite dalla terra. A San Ginese, lo scenario si fa sempre più drammatico: se settimane fa sembrava l’ambientazione di una serie da brivido, oggi il copione ha assunto i tratti di un vero e proprio film apocalittico. Come già raccontato, a causa delle intense piogge delle scorse settimane, il terreno del cimitero aveva ceduto di circa una trentina di centimetri.
Non si erano registrati gravi danni alle lapidi e alle strutture in marmo, ma il Comune era comunque intervenuto con tempestività: transenne, chiusura dell’intera area per due giorni e messa in sicurezza della zona più compromessa, conosciuta da tutti in paese come "la parte vecchia" del cimitero.
Dopo la riapertura parziale, però, le ulteriori piogge dei giorni scorsi hanno aggravato ulteriormente la situazione. Il terreno ha ceduto del tutto, trascinando con sé almeno dieci tombe. Quelle che erano semplici crepe oggi si sono trasformate in vere e proprie voragini. Ora il cancello – già chiuso in precedenza per motivi precauzionali – ospita nuovi cartelli che annunciano l’estensione della chiusura. "Il movimento franoso ancora in corso – si legge nell’avviso – ha reso necessario ampliare l’area da mettere in sicurezza, interessando anche una porzione dell’area esterna". Il Comune, si legge ancora, assicura che "sarà cura dell’amministrazione procedere tempestivamente agli idonei interventi di messa in sicurezza e alla soluzione definitiva della problematica". Secondo l’ultima ordinanza, le tombe a rischio nella zona sud-est del cimitero sarebbero molte di più: non una decina, ma ben cinquanta. La maggior parte tutte molto datate e oramai in stato di abbandono. Di queste, diciotto si trovano nei cosiddetti campi comuni, ovvero le aree destinate alla sepoltura per inumazione, dove le salme vengono tumulate in fosse scavate nella terra.
E adesso, non resta che attendere i lavori del Comune che, nel frattempo, ha attivato un team di esperti: l’obiettivo è quello di rimettere in sicurezza l’area colpita dalla frana ma anche di ampliare il cimitero che, avendo già qualche anno, necessita di lavori piuttosto importanti. La maggior parte delle tombe presenti, infatti, devono essere estumulate per far spazio a nuovi posti. Le poche tombe che avranno bisogno di essere spostate, saranno gestite con i familiari. Fino a che il terreno non smette di cedere, però, gli operai non potranno intervenire. L’intervento, al momento, prevede ben 300mila euro.
Giulia Prete