FIORELLA CORTI
Cronaca

Frana sulla strada di Arni: "Sono passati cinque anni e la strada è ancora pericolosa"

I cittadini del Comitato popolare Val D’Arni riportano l’attenzione sulla situazione e chiamano in causa Provincia e Prefettura:" Vogliamo un incontro chiarificatore".

A pochi giorni dal quinto anniversario dal cedimento della condotta idrica dell’Enel di collegamento tra il bacino idroelettrico di Isola Santa, nel comune di Careggine, e la centrale di Torrite, che travolgeva la SP 13, anche detta "strada d’Arni" spazzandone via diversi metri, i cittadini del Comitato popolare Val D’Arni riportano l’attenzione sulla sicurezza della viabilità locale. Con forte preoccupazione si sono interfacciati con la Provincia e il Prefetto, spiegando in un nota dettagliata la situazione ancora in essere.

"Il 31 gennaio del 2020, un’enorme cascata d’acqua travolgeva la SP 13 spazzandone via alcune decine di metri - dettaglia il comitato popolare Val d’Arni -. Un’intera comunità restò isolata per cinque settimane. E poteva andare peggio, visto che alcune auto che si trovarono a transitare nel momento del crollo vennero solo sfiorate dalla furia dell’acqua. All’epoca i lavori di riattivazione della transitabilità, sia pure con un sensibile restringimento della carreggiata, furono abbastanza celeri. Dopo di ché – prosegue il comitato – tutto si è fermato e il restringimento è presente da un quinquennio, come non si sa niente del ripristino complessivo dell’area. Questo, nonostante l’8 marzo del 2020, quando la strada fu riaperta al transito a senso unico alternato, le promesse non mancarono. Ricordiamo ancora le parole pronunciate in quell’occasione dall’allora presidente della provincia Menesini e dal rappresentante dell’Enel Emiliano Maratea.

Entrambi garantirono che l’inizio dei lavori definitivi sarebbe iniziato entro l’estate. Tra poco saremo alla sesta estate da quell’evento, ma di quei lavori non ci sono tracce. Noi, come comitato popolare Val d’Arni, insieme agli utenti abituali della SP 13 - conclude la nota -, avrebbero voluto "celebrare" questo quinto anniversario dal crollo con notizie concrete e tempi certi sul necessario ripristino, ma nulla è stato ufficializzato per provare quantomeno a motivare un ritardo comunque ingiustificabile".

"Per cercare di venire a capo di questa assurda situazione - dicono i cittadini -, abbiamo deciso di interessare il Prefetto di Lucca e il Presidente della Provincia. Al Prefetto chiediamo di intervenire sul caso. Al Presidente della Provincia chiediamo un incontro chiarificatore su questa situazione".

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