Lucca, 11 dicembre 2024 – Qualche indumento caldo scelto con cura dagli scatoloni presenti in magazzino, coperte, kit per l’igiene personale, un bel thermos colmo di tè caldo e tanti sorrisi, che non bastano mai. Da anni, due volte alla settimana, i volontari della Croce Rossa e del Soccorso italiano dell’Ordine di Malta di Lucca portano sostegno alle persone senza fissa dimora della nostra città.
Un servizio prezioso, quello dell’Unità di strada, che il più delle volte viene svolto in silenzio, negli angoli più bui del centro storico, nelle sortite delle Mura o in stazione, da sempre rifugio di molti. Nei giorni scorsi, c’è chi ha scritto al nostro giornale segnalando – con preoccupazione ma anche con un po’ di stupore - un giaciglio a Porta Elisa. Di letti fatti di cartone come quello, però, a Lucca ce ne sono almeno quindici, e quasi tutti appartenenti a giovani e giovanissimi. Le storie sono tante, tutte diverse, eppure legate da un unico destino.
A volte, dalla strada, c’è anche si salva: proprio pochi mesi fa, grazie ai volontari, uno dei senza tetto “storici” è infatti riuscito a trovare una sistemazione. Una casa vera. Ma non tutte le storie, purtroppo, sono così: proprio durante la presentazione del Piano Freddo, una volontaria dell’Ordine di Malta ha voluto ricordare quello che ormai era un amico, da tutti i volontari conosciuto come “Manju” o “Prassanne”, che dopo anni trascorsi a dormire sui lastricati del centro, qualche giorno fa ha purtroppo perso la vita a causa di una malattia.
“Grazie al supporto della città abbiamo potuto fare i funerali ad uno dei nostri utenti. Lo abbiamo seguito e accompagnato fino alla fine – ha raccontato Spatafora - Nell’ultimo anno e mezzo della sua vita è stato bene, si era sistemato in dormitorio e grazie a un cellulare che gli è stato donato siamo riusciti anche a metterlo in contatto con la sua famiglia in Sri Lanka. Sono molto provata, lo seguivamo da tempo e per lui provavamo molto affetto. Io in particolare ci ero molto affezionata. Era un amico. Averlo accompagnato dignitosamente verso la sua fine, però, per me è stato un grande orgoglio, e deve esserlo anche per la città che ha permesso tutto questo”.
A far del bene a queste persone senza casa e il più delle volte anche senza una famiglia, sono anche tante attività commerciali lucchesi che a fine serata, invece di buttare gli avanzi, decidono di attendere l’arrivo dei volontari e di donare tutto a loro. Pezzi dolci e salati sono infatti distribuiti agli utenti che le associazioni incontrano per strada. Un rete di solidarietà straordinaria e, per fortuna, non rara. Almeno a Lucca.