Lucca, 6 novembre 2018 - Finale dolce amaro per Giovanni Tambellini, titolare dell’omonima azienda agricola in via delle Piagge a Monte San Quirico: la polizia ha trovato chi nella notte gli aveva portato via la bellezza di 4 quintali di patate. Anche se poi all’uomo, che risiede al campo nomadi alle Tagliate, non è stato convalidato l’arresto, perché era trascorsa la flagranza e il furto sarebbe avvenuto «per necessità». Ma per Giovanni è importante intanto mettere in luce cosa hanno saputo fare i poliziotti. «Vorrei ringraziarli di cuore – dice -, ho trovato nella polizia personale attento, professionale e anche coinvolto nel proprio lavoro. E fa veramente bene sapere che ci si può affidare alle istituzioni, soprattutto in questo momento storico così difficile. Certo la contentezza che siano finalmente riusciti a prendere un ladro, oltretutto seriale, è stata alla fine mitigata dall’esito di una strana giustizia che gli ha evitato il carcere. Un po’ di amaro resta, che però non dipende dai poliziotti, a cui ho scritto anche una mail di sentito ringraziamento». Il signor Tambellini ha messo su la sua attività per scelta, circa 15 anni fa. Voleva una vita, come dice lui stesso, più «tranquilla e meditativa». Il risultato è stato centrato con un’attività piccola che è diventata l’orto di fiducia di tanti amici. Con una spina nel fianco da 5 anni: i ripetuti furti. «Le modalità? Sempre le stesse, la rete di recinzione tagliata e le derrate che sparivano insieme a frullini e motocoltivatori. Ci aveva tolto il sonno, fino al maxi furto di 400 chili di patate - racconta -. Nell’abitazione di questo signore che abita al campo nomadi hanno trovato, oltre a una parte delle patate, anche i miei fagioli da semina etichettati e anche una particolarissima bottiglia di vino, vuota, che avevo preso in vacanza e volevo regalare a un amico. Se mi dicono che ha rubato tutto ciò per necessità lasciatemi dubitare: una delusione che non invalida il meraviglioso lavoro svolto dalla polizia».
«Ormai la nostra è più una missione che un’attività, soprattutto quando veniamo colpiti a tamburo battente in questo modo - dice il signor Tambellini - . In questi anni ci hanno rubato 10-12mila euro di roba. Verrebbe fatto di chiudere baracca, ma non voglio. Voglio smettere di lavorare quando e se il lavoro non mi ripagherà più, o perché non ne avrò più voglia, non perchè me lo impongono i ladri».