Lucca, 3 ottobre 2017 - Decine di furti di opere d'arte smascherati. Altrettante decine di beni artistici recuperati, per un valore di due milioni di euro. E due persone denunciate con l'accusa di ricettazione. Sono i numeri di una articolata indagine della procura di Lucca su furto di beni culturali. L'attività investigativa è stata portata avanti dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Firenze, al cui comando c'è il maggiore Lanfranco Di Sibio. Per uno dei due denunciati, Fernando Bianchi, ex antiquario, c'è già stato il richiesto di rinvio a giudizio relativo ad alcuni filoni dell'indagine.
Diverse le tappe dell'attività investigativa, illustrate in una conferenza stampa dal procuratore di Lucca Pietro Suchan. Attività investigativa che comincia dopo il recupero, nel gennaio 2016, di alcune opere rubate a un privato a Lucca. Un rigattiere fu individuato come ricettatore. Ma da approfondimenti sull'attività dell'uomo sono partite nuove piste.
Che hanno portato, nell'ottobre 2016, al recupero di altre ventiquattro opere d'arte nascoste in tre depositi di Capannori. Opere di varie parti d'Italia, soprattutto del sud, di cui è stato possibile identificare la provenienza grazie alla Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti gestita proprio dal Nucleo fiorentino. A marzo 2017 un nuovo impulso alle indagini: uno storico dell'arte segnala di aver ricevuto, da uno dei due indagati, la foto di un dipinto per una valutazione. Dipinto rubato che ha portato a ulteriori nuovi piste d'indagine. Che hanno permesso di recuperare ulteriori opere d'arte rubate.
In particolare a Lucca, in una filiale di una ditta di spedizioni, un dipinto olio su tela del XVII secolo di Nicola Nasini, raffigurante “Madonna con Bambino e Santi”, rubato tra il 1998 ed il 2011 dal Seminario Vescovile di Monteriggioni (Siena) e tre opere pittoriche sulle quali sono ancora in corso accertamenti al fine di individuarne la provenienza. Il mese scorso sono scattate nuove perquisizioni che hanno portato a ulteriori ritrovamenti in tutta Italia. In Toscana, a Lucca, è stato recuperato un paliotto in marmo con croce centrale cm. 200 x 100 rubato Mugnano di Napoli il 6 febbraio 1997 dalla chiesa di San Biagio. Ma anche una applique raffigurante angelo in legno dorato rubata a Siena l’8 febbraio 2002 dalla Cappella dell’ex ospedale psichiatrico. E un dipinto olio su tavola raffigurante “natura morta con pollame e recipiente in rame e frutta” di cm. 90x114 attribuita a Jacobs Cornelius Delft, del XVI sec. rubato a Forte dei Marmi (LU) il 14 dicembre 2012, dall’abitazione di un privato.
Nel corso delle perquisizioni, sono state trovate anche alcune immagini di due importanti opere d’arte rubate che lo stesso rigattiere ha tentato di rivendere e che erano state fotografate nella sua abitazione e da lui proposte in vendita via mail a terzi. Precisamente: un dipinto olio su tavola del XVI sec. di Giovanni Maria Butteri, raffigurante Madonna con Bambino, San Giovannino e Santa Cecilia, rubato nell’ottobre del 2016 dalla Fondazione Conservatorio San Niccolò di Prato; uno stemma in legno dorato raffigurante uccello con una torre del XVII sec, rubato nell’ottobre del 1996 dalla chiesa della Santissima Annunziata di Pistoia.
Sono, quindi, 111 i beni culturali sequestrati, di cui 50 provento di 24 furti commessi, tra il 1993 e il 2012, in chiese, edifici pubblici e privati in Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Marche, Campania e Calabria, nonché 61 tra reperti e monete archeologiche, per un valore complessivo di circa 2milioni di euro. I diversi filoni di indagine sono stati seguiti da Sara Polino e da Aldo Ingangi della procura di Lucca.