“Garantiti i posti di lavoro”. Lucca, è scontro sul futuro delle Rsa

Cecchini, Pierini, Di Vito, Fagnani e Fava: “Il Consiglio ha fornito un indirizzo forte all’amministrazione”. E sulla vendita di Monte S.Quirico spiegano: “Intervento costoso”

Una Rsa (foto di archivio)

Una Rsa (foto di archivio)

Lucca, 14 ottobre 2024 – “Con la delibera recentemente approvata sul tema Rsa, il Consiglio comunale ha fornito un indirizzo forte all’amministrazione: sono garantiti i posti di lavoro e la continuità contrattuale, al contempo ponendo le basi per progettualità future. Dalla minoranza giungono le solite critiche, vaporose e strumentali”. Lo dicono i capigruppo di maggioranza Elvio Cecchini, Stefano Pierini, Alessandro Di Vito, Massimo Fagnani e Lido Fava, ma non quello di Difendere Lucca Lorenzo Del Barga.

“Con la delibera - spiega Di Vito - è stata assicurata la continuità del servizio comunale per due Rsa, sono stati garantiti i posti di lavoro e la continuità contrattuale. Non ci sono stati quindi licenziamenti, come fu per la Rsa villa Santa Maria, per scelta politica dell’amministrazione Tambellini. Oltre a questo, sono state poste le basi per una progettualità di Rsa al Campo di Marte nell’ambito della neocostituenda Casa di Comunità hub. Ancora: si è presa la strada della ristrutturazione e messa a norma della Rsa ‘Casa Pia’ in modo da tenere all’interno della città un punto residenziale per anziani”.

“Adesso gli uffici - prosegue - hanno un impegno chiaro e definito, con una progettualità a breve, medio e lungo termine. Anche questa volta la minoranza ha perso il treno e ha aperto bocca per far vibrare le corde vocali. La loro astensione segue due precedenti dichiarazioni di voto per un secco no alla delibera dell’amministrazione Pardini. La minoranza ha criticato e strumentalizzato la vendita dell’edificio che alloggia la Rsa di Monte San Quirico per difendere un bene comune che dovrebbe, per loro, restare di proprietà del Comune. Siamo di fronte ad un’evidente carenza di memoria, oltre che di coerenza. Forse i consiglieri del Pd in testa, ma anche Bianucci e Vietina, non ricordano la vendita di una parte della Manifattura sud un mese prima delle elezioni 2022”.

“Non serve una perizia - aggiunge Cecchini - per sapere che la ristrutturazione della Rsa di Monte San Quirico è un intervento costoso, anche per l’adeguamento alla normativa sismica. Occorre inoltre considerare che la struttura pone grossi limiti alla realizzazione di un layout distributivo moderno e razionale con spazi adeguati alla vita degli ospiti, nonché con costi di gestione ordinaria e di utenza ottimizzati”. Di stupore di fronte all’atteggiamento della minoranza parla anche Pierini: “La precedente amministrazione ha ceduto beni più importanti senza battere ciglio, ma adesso ci vorrebbe far credere che il problema è la Rsa di Monte San Quirico”.