
Lazzarini interviene in consiglio e punta il dito sull’indebitamento dell’azienda
"Gaia ha il fiato corto, ed è in mano alla banche, visto il suo indebitamentomi stupisce l’atteggiamento del centrosinistra che con il suo voto regionale ha impedito di conservare alla città la sua azienda che gestisce l’acqua". Giorgio Angelo Lazzarini (nella foto), amministratore unico del Teatro del Giglio, è intervenuto al consiglio comunale aperto sull’acqua e il destino di Geal.
Lazzarini, figlio del sindaco Giulio che dette vita a Geal mantenendo la maggioranza in mano pubblica nelle scorse setimane è intervneuto spesso per la salvezza di Geal, non ha risparmiato le critiche al centrosinistra, ma soprattutto ha ribadito i pericoli di finire, nel giro di pochi anni dall’acqua pubblica di Gaia (dove dovrebbe confluire Geal) alla multiutility fiorentina, con buona pace dei tanti che nel centrosinistra parlano di acqua pubblica.
Lazzarini, numeri alla mano, ha ricordato come nel 2023 Geal abbia prodotto utili per 1,8 milioni di euro contro i 500mila euro di Gaia, numeri che certificano come l’utile netto sui ricavi sia all’8,31 per cento per Geal e solo lo 0,59 di Gaia, numeri schiaccianti anche se si guarda all’utile operativo rispetto al totale dei ricavi.
Ma è soprattutto la questione dell’indebitamento a non far dormire sonni tranquilli: lo sbilancio negato dell’area finanziaria è di soli 51mila euro per Geal, mentre Gaia è sotto di 3,3 milioni di euro. Gaia, ha ricordato Lazzarini, è fortemente indebitata, al punto che solo il 10 per cento delle sue risorse sono proprie. I debiti sono oltre 186 milioni di euro per Gaia, solo 15 milioni per Geal, in un caso sono il 217 per cento dei ricavi, nell’altro il 66 per cento. Sproporzione anche nei crediti: che sono molto minori per Geal rispetto a Gaia che dunque deve provare a incassare: sono ben il 65 per cento per Gaia, rispetto ai ricavi complessivi, solo il 28 per cento per Geal.
Tanti punti interrogativi.